L'estate radiofonica si tinge di giallo di Emio DonaggioEmio Donaggio

L'estate radiofonica si tinge di giallo Una audience incredibile per i «Lavori in corso» condotti da Ermanno Anfiossi e da Alberto Gozzi L'estate radiofonica si tinge di giallo C'è un delitto?E allora ti telefono in diretta... L'estate si tinge di giallo. Sette delitti dell'inverno, quasi delitti perfetti, omicidi pubblici e privati davvero avvenuti e sezionati in televisione a Telefono giallo do Corrado Augias, diventano un best-seller da consumare sulla spiaggia. Dodici thriller immortali firmati da Ellery Queen, Cornei Woolrich, Dashiel-Hammett, John Dickson Carr, Green & Taylor sono il meglio dei radiogialli trasmessi in America negli anni d'oro della radio, tra il 1940 e il 1950, e si possono rileggere nell'appassionata raccolta di Gianfranco Orsi. Intanto una mattina, la diretta di «Lavori in corso», su Rai-Due, che Ermanno Anfossi e Alberto Gozzi hanno dedicato al «giallo», riceve il più alto numero di telefonate degli ascoltatori; un'audience ottenuta solo quando il tema erano i quiz, questione tra le più gratificanti per il pubblico rampante. Giallo anche in prima persona, dunque. Giallo che entra davvero in casa. Dalla radio più che dal video. Vecchia radio di radica, si spera, tipo quella che ascoltava Perry Mason. E se Perry Mason ha dato grande fama e ricchezza alla faccia di Raymond Burr, non sembri una contraddizione l'affermazione che Erle Stan¬ ley Gardner, il suo autore, si è sempre mosso in un ambito molto più audio che video. «Lo schema stesso che si ripete ossessivamente — ricorda Ermanno Anfossi —. Con le arringhe, e le deposizioni drammatiche al centro del feuilleton che si completa con l'avvento del testimone inatteso che ribalta la situo/rione, sono squisitamente radiofoniche». «Gli stessi telefilm seno costruiti sulla parola: se guardi dietro i primi piani di cui si fa un uso spropositato, non c'è nulla; al massimo uno sfocato fondale che si ripete anch'esso banalmente, proprio perché, dal grigio, saltino fuori i timbri. Ciò non togl'.e che un amico, recatosi incautamente a realizzare una televisione, mi sembra yemenita, si sentì subito chiedere quanti telefilm di Perry Mason erano disponibili». Ciò non toglie che i telespettatori nostrani scelgano Perry Mason, perché possono anche sonnecchiare, chiudere gli occhi insomma, tanto la suspence arriva nelle orecchie. Se la radio avesse preso in considerazione Erle Stanley Gardner prima della tivù, la voce di Perry Mason oggi sarebbe più nota di quella ai Foà o Gassman. Gli amanti del giallo seno milioni e quando Anfossi-Gozzi li hanno invitati a racconta¬ re un loro giallo, confidare in diretta le loro paure, ambientare un thrilling personale, si sono scatenati. E l'investigatore privato dilettante più attivo e attento, è risultato essere il portiere di casa. Molte telefonate dal centro-Sud, dove la sua figura non potrà essere offuscata da citofoni e videocitofoni ancora per decenni. .'Più che personaggi alla De Crescenzo — commenta Anfossi —. Sono severi indagatori alla Gadda del «Pasticciaccio». Hanno dai tre ai quattro gialli personali al giorno. Dipende molto dal numero delle scale che sorvegliano, dalle volte che hanno dovuto indagare nel senso di "dove va lei?" o "da dove viene lei?". Il giallo condominiale domina la loro esistenza, ma anche la nostra di, diciamo così, addetti ai lavori. Non sono soltanto i portieri s vedere narcotrafficanti nell'universitario che somiglia al nero di Miami Vice, oppure una Matha-hari modello Duemila nella signora divorziata che ogni mattina va al lavoro in moto sollevando la minigonna del tailleur proprio come fa la topmodel dello spot pubblicitari*) che viene dopo il telegiornale. Io stesso, come vi dirò, e me ne vergogno un po', sono vittima di questa psicosi». La voce dunque, mette più paura dell'immagine. La voce e i suoni lasciano ferite profonde. Anfossi-Gozzi confermano questa costante attraverso le telefonate che ricevono: «Stai ascoltando un giallo alla radio, magari c'è un temporale, sei in campagna non proprio circondato da altre case, manca la luce proprio come un'attrice terrorizzata ti ha annunciato, e hai davvero paura. Uno zombie televisivo lo cancelli con un colpo di telecomando, le voci della paura restano nell'aria finché non torna la luce... E ci sono come dei sospiri, scricchiolii, stridori, e... «Non è un caso se, quando abbiamo chiesto la situazione gialla personale in cui i radioascoltatori temevano di incorrere — conferma Anfossi — 10 risposte su 50, una percentuale altissima, siano state: due piedi che spuntano da dietro le tende tirate». Non esistono risposte precise sull'identificazione di questa presenza non solo estranea, ma chiaramente sul punto di sostenere pericoli. Sopra quei due piedi che sbucano da sotto la tenda, c'è il mistery in tutto il suo meraviglioso mistero. Resta un punto inquietante a proposito dei giallisti dilettanti che hanno telefonato a Lavori in corso. Per una giovin signora che racconta di come viva felicemente tra i fantasmi in una casa sulla collina torinese dove restano tre muri del convento dove si dice che, nel '500, i frati assasinassero i viandanti che chiedevano ospitalità — una storia che sembra inventata, ma è vera — ci sono troppe storie che sembrano vere e sono invece dettate dal livore. Testimoniare al riparo del telefono anonimo, spinge alla delazione. L'invito a raccontare la trama del proprio giallo ideale, è stato preso alla lettera, come per fare concorrenza ad Augias. ma nello stile di Cornell Woolrich: «Il mio vicino di casa è al centro di un'azione delittuosa: viveva con una bella ragazza, poi è arrivata una signora seducente, ma è durata poco e lui è tornato con quella di prima felice e contento. Secondo me, l'hanno uccisa». Nessuna altra possibile alternativa. «Non ho trovato il coraggio di mandarlo in onda — confessa Anfossi —. Il giallo condominiale ci domina». «Anch'io me la faccio sotto quando sale in ascensore un certo omino con gli occhiali: cattivissimo... Potrebbe essere un poeta occitano o un pastore valdese, ma non mi informo... Lo temo, cerco di evitarlo. Quanti di voi non soffrono di questi gialli quotidiani? Telefonatemi pure a Rai-Due». Emio Donaggio Giallo d'estate. Un collage di Emio Donaggio in onore del mister/

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