Governo, primo sì a Walesa

Governo, primo sì a Walesa POLONIA m Il partito democratico d'accordo con Solidarnosc per escludere il poup Governo, primo sì a Walesa Si aspetta l'adesione del partito contadino VARSAVIA. Il «partito contadino» (zsl) e quello «democratico» (sd) polacchi si sono detti ieri pronti a intavolare colloqui con Solidarnosc alla luce della proposta di Lech Walesa per una coalizione di governo che escluda i comunisti. La direzione dì zsl, riunitasi ieri a Varsavia, rileva in una dichiarazione «nuovi elementi» nell'offerta di Walesa e si dice «pronta a colloqui con Walesa». Il partito democratico al termine di una riunione della direzione, si e già detto disponibile a «partecipare a qualsiasi governo di fiducia nazionale» che dia al Paese la possibilità dì uscire dalla crisi. Le dichiarazioni rilevano gli osservatori, costituiscono uno sviluppo nuovo rispetto alle prime rea zioni. In nessuna delle dichiarazioni si fa riferimento alla «grande coalizione» (termine che include anche i comunisti) mentre la formula usata da sd di «governo di fiducia nazionale» fa la sua comparsa per la prima volta. Walesa, in un'intervista a «Kurier Polski», giornale del sd, sottolinea che se il partito è pronto ad una coalizione con Solidarnosc «bisognerà giungere a rapidi colloqui fra Te direzioni e certamente troveremo un accordo». La gran parte dei deputati del «partito contadino» (zsl) polacco si è pronunciata a favore della proposta di Lech Walesa per una coalizione senza comunisti, dando alla crisi polacca una direzione che potrebbe portare al fallimento del tentativo di Czeslaw Kiszczak di formare un gabinetto. Nel corso di una riunione di ieri del gruppo parlamentare di zsl la maggior parte dei deputati ha chiesto di «entrare in coalizione con chi ha di fatto vinto le elezioni», sottolineando che «non bisogna entrare in un governo Kiszczak che durerà poco» e che «è venuto il momento di cambiare il partner della coalizione». Non si sa ancora però quale sarà la posizione ufficiale del gruppo, anche se il leader dei deputati, Alexander Bentkowski, ha detto che probabilmente i deputati di zsl voteranno contro il governo Kiszczak in parlamento e ha invitato i deputati di Solidarnosc a intavolare colloqui formali. La posizione del gruppo parlamentare di zsl fa seguito ad una dichiarazione della direzione del partito che si dice pronto a «partecipare a qualsiasi governo di fiducia nazionale». Intanto la -formazione del governo del primo ministro Kiszczak slitta di fronte alle difficolta di riunire un gabinetto in grado di governare senza Solidarnosc, mentre si acuiscono le tensioni sociali e si fa più aspra la polemica, almeno verbale, fra comunisti ed opposizione. Il premier designato ha chiesto una proroga alle due settimane previste per mettere insieme il suo gabinetto (sarebbero scadute a metà mese) e adesso si prevede che la riunione del Parlamento che dovia votare la fiducia non potrà tenersi prima dell'ultima settimana del mese. Dopo il rifiuto, previsto, di tutti gli esponenti di Solidar¬ nosc consultati (Gcremek, Kuron, Michnik, Bugaj, Kuratowska), Kiszczak si è visto rispondere «no» anche dall'ex ministro dell'Industria del gabinetto Rakowski, Mieczyslaw Wilczek mentre una risposta positiva non è neppure giunta dallo storico direttore del castello reale di Varsavia Alexander Gieysztor, una figura a metà fra l'opposizione democratica e le autorità. Sinora l'unico nome sicuro, e che peraltro non suscita particolari entusiasmi in ragione del suo ruolo nell'elaborazione della linea «inflazionistica» del precedente governo, è quello di Ireneusz Sekula che sarebbe riconfermato viceprimo ministro. Un editoriale del giornale governativo «Rzeczpospolita» sostiene che la proposta di un governo che escluda il partito comunista «costituisce una violazione dei sani principi della cultura politica, un'interferenza nelle decisioni del Parlamento e un tentativo di esercitare pressioni extraparlamentari». [Ansa-Agi]

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