«Bush finanzi il ritiro dei contras»

«Bush finanzi il ritiro dei contras» CENTRO AMERICA m Il Congresso Usa non sembra contrario alla provocatoria richiesta del Nicaragua «Bush finanzi il ritiro dei contras» Ortega chiede a Carter di vigilare sulle elezioni WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A 24 ore dalla firma dell'accordo di Tela sulla smobilitazione dei contras, il Nicaragua ha chiesto che gli Stati Uniti «non lo appoggino soltanto a parole ma coi fatti», addossandosi i costi sia della Commissione Internazionale che sovrintenderà ad essa sia del rimpatrio dei ribelli o del loro insediamento in un Paese straniero. La Casa Bianca ha respinto la richiesta dicendo che tutto dipenderà dalla realizzazione del trattato e quindi dalla condotta del regime sancii nista, e dicendosi «scettica» sull'impegno assunto dal presidente Ortega di consentire ìa democratizzazione del Nicara- Eti.-i e libere elezioni il 26 febraici prossimo. I leader democratici del Congresso hanno dichiarato però che nulla si oppone a che i 50 milioni di dollari di aiuti uma¬ nitari ai contras stanziati il 26 febbraio scorso vengano impiegati anche per il loro disarmo e la loro partenza dall'Honduras. Poiché il 30 novembre il Congresso e la Casa Bianca dovranno stabilire insieme l'uso della residua metà della somma, non è escluso che alla fine la richiesta nicaraguense venga accolta. Con una lettera di Ortega, il Nicaragua ha anche chiesto e ottenuto che l'ex presidente Carter diriga il gruppo di osservatori imparziali per le elezioni in Nicaragua previsto dal trattato. Carter, che nel '79 appoggiò la rivoluzione sandinista, ed erogò l'unico prestito mai concessole dagli Usa, diresse il gruppo di osservatori alle elezioni di maggio a Panama, dove denunciò i brogli del generale Noriega. Il sì dell'ex Presidente è un'altra vittoria per il governo nicaraguense e un'altra sconfìtta per la linea dì Bush. Insieme con la Casa Bianca, ieri hanno manifestato profonde riserve sul trattato di Tela anche i leader dei contras, in particolare Adolfo Calerò, che ha minacciato di non accettare la smobilitazione se non dietro precise garanzie di Ortega, che comportano, ha detto, negoziati diretti tra noi. «I sandinisti hanno mancato troppo spesso di parola perché possiamo fidarci» ha detto Calerò, sottolineando che il trattato prevede solo un disarmo e un rimpatrio volontario dei ribelli. Al Congresso ha fatto quadrato intorno ai contras la corrente conservatrice dei repubblicani che ha accusato il Costa Rica, il Guatemala, il Salvador e soprattutto l'Honduras di averli traditi. Secondo William Goodfellow, l'esperto del Centro America dell'Istituto di Studi Strategici dì Washington, il trattato dì Tela lascia un certo margine di manovra alla Casa Bianca e ai ribolli. I tempi infatti sono molto stretti: la Commissione Intemazionale dovrebbe essere formata entro un mese, e la smobilitazione dovrebbe essere completata entro l'8 dicembre. L'Onu e l'Osa, l'Organizzazione degli Stati Americani, chiamate a sovrintendervi potrebbero chiedere proroghe. Ma a parere dell'esperto, il dato politico di fondo di Tela è negativo per Bush. «Le nazioni centroamericane — ha notato Goodfellow — si sono staccate in pratica dagli Usa». L'Honduras, sul cui territorio si annidano fino a 12 mila contras, si è mostrato persino disposto a rinunciare a gran parte degli aiuti degli Stati Uniti, 80 milioni dì dollari di aiuti economici e 40 di aiuti militari. Bush aveva sospeso metà degli aiuti per costringere l'Honduras a rinviare la smobilitazione dei contras a dopo lo svolgimento delle elezioni in Nicaragua. {a. e.) L'ex presidente Jimmy Carter