Verdetto a Tbilisi
Verdetto a Tbilisi URSS I risultati della Commissione d'inchiesta Verdetto a Tbilisi «Fu una strage di Stato» MOSCA. Una commissione d'inchiesta nominata dal governo georgiano ha concluso che la responsabilità per la strage compiuta dalle truppe dell'Armata Rossa caricando una folla di pacifici dimostranti il 9 aprile a Tbilisi ricade sulle autorità civili e militari. Secondo quanto scrive «Noti zie di Mosca», settimanale sovietico stampato in diverse lingue e all'avanguardia sul fronte della glasnost gorbacioviana, gli inquirenti hanno concluso che «la decisione presa dai governanti della Repubblica e dai dirigenti delle forze armate dell'Urss, si qualifica come atto illegale e coloro che ne sono colpevoli, nel giudizio degli inquirenti, dovrebbero essere chiamati a risponderne». La sera del 9 aprile, dopo giorni di agitazioni, una folla di migliaia di persone si era raccolta nella piazza Lenin a Tbilisi, capitale della Georgia, una delle Repubbliche sovietiche del Caucaso, per rivendicare l'indipendenza da Mosca in una delle più grandi dimostrazioni di massa dai tempi della Rivoluzione d'ottobre. Improvvisamente, truppe di soldati caricarono la folla, colpendo la gente inerme anche con badili e impiegando gas venefici. Il bilancio ufficiale fu di venti morti. La notizia data dal settimanale è stata ripresa dall'agenzia ufficiale «Tass» e rilanciata nel suo notiziario internazionale. Nella sua corrispondenza da Tbilisi, «Notizie di Mosca» ricorda che la dimostrazione dì piazza Lenin non era autorizzata. «Ma — si sottolinea — il raduno era di natura pacifica e non era direttamente collegato alla minaccia dì rovesciare il governo sovietico». Solo in questo caso, la legge avrebbe giustificato l'intervento delle forze dell'ordine. [Agi!
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