Nominati i nuovi dirigenti, cioè i vecchi

Nominati i nuovi dirigenti, cioè i vecchi Barbaresco chiede un anno di riposo: è una protesta contro il «dittatore» Campanati? Nominati i nuovi dirigenti, cioè i vecchi // palazzo degli arbitri non apre al rinnovamento ROMA. L'associazione italiana arbitri presieduta da Giulio Campanati ha provveduto alle nomine di competenza nelle varie commissioni. Le principali novità sono l'assenza nella Can di serie C di Enzo Barbare sco, nonché l'aumento da 18 a 20 dei componenti Can per il settore dilettanti. Ecco le nomine principali. Rappresentante arbitri in attività Luigi Agnolin; commissione arbitri nazionale (Can) di scric A e B: commissario Gussoni, vicecommissari Anzano, Capriccioli e France scon; Can di serie C/1 e C/2: commissario Gonella, vicecommissari Mattei, Menegali, Nicolosi, Zacchetti; Can dilettanti: commissario Benedetti. Sono stati nominati anche nuovi presidenti dei comitati regionali: De Sanctis (Abruzzo), Bombardieri (Calabria), D'Errico (Campania), Tedeschi (Emilia), GencI (Friuli Venezia Giulia), Pesciarelli (Lazio), Levrero (Liguria), Lamorgese (Lucania), Domeneghetti (Marche), Dallolio (Piemonte), Lattando (Puglia), Cossu (Sardegna), Palazzo (Sicilia), Giunti (Toscana), Epif'ani (Trentino Alto Adige), Leni (Umbria), Buso (Veneto). Commissione di disciplina nazionale: presidente Adami, componenti Long e Vallieri. Procuratore arbitrale: D'Agostini. ROMA. Non cambia nulla al vertice del palazzo arbitrale, quello dei dirigenti che presiedono alle designazioni: Gussoni rimane il capo di A e B; Gonella rimane alla C; Benedetti rimane quello dei dilettanti. Nessuna rivoluzione, smentendo chi parlava di possibili cambi, di interventi più o meno drastici per preparare un domani ormai prossimo che dovrà, per forza di cose, dare nuovi dirigenti. Un solo fatto lascia spazio ad un interrogativo: Enzo Barbaresco, così come aveva fatto quando lasciò l'attività arbitrale pur avendo ancora la possibilità di dirigere incontri di calcio, ha chiesto e ottenuto di non continuare la sua attività di vicecommissario per la serie C per un anno «per chiarirsi le idee». Si può veramente pensare ad una scelta di vita oppure a un temporaneo riposo perché certe promesse, che venivano date quasi per certe, non si so- no tradotte in fatti concreti. Si parlava di una possibile messa a riposo di Gussoni con il conseguente salto in avanti di Gonella, e quindi quello di Benedetti alla C e Barbaresco ai dilettanti. C'era inoltre chi parlava di un possibile passaggio di Barbaresco alla Can della A come componente. Ma questa era un'ipotesi quasi assurda in quanto Gussoni ha sempre preteso che i suoi collaboratori rimanessero gli stessi, ovvero Anzano, Capriccioli e soprattutto Francescon, il suo vero uomo di fiducia. Va rilevato inoltre l'aumento del numero dei vicecommissari della dilettanti da 18 a 20. In più di un'occasione si era detto che gli uomini della commissione arbitri dei campionati dilettanti erano pochi: non era solamente una questione legata alle centinaia di designazioni settimanali, ma anche, e soprattutto, la possibilità di un controllo accurato di quei direttori di gara proponibili per il passaggio di categoria. Ora Benedetti si sentirà un po' più tranquillo. Ma sembra che la conferma nel suo incarico non lo abbia molto convinto, così come non sembra molto convinto Gianfranco Menegali, che continuerà a essere vicecommissario della C quando era in predicato per un incarico di maggior impegno. Entra nei quadri dirigenziali Romeo Paparesta, fatto fuori un mese fa come arbitro: un premio di consolazione e speriamo che come dirigente riesca a far meglio di quanto faceva in campo. Nessuna rivoluzione, quindi. E' pensabile che tutto, o molto, derivi dal fatto che siamo alle soglie del Mondiale, ovvero a un campionato che non permette un rimescolamento dei quadri dirigenziali. Agli arbitri — nel prossimo raduno di Coverciano — verranno date indi¬ cazioni precise: le stesse che la Federazione, per bocca di Matarrese, ha già dato ai dirigenti del settore. Così come non dovranno sbagliare i calciatori, non dovranno commettere errori i direttori di gara e non li dovranno commettere nemmeno i loro dirigenti. Per tutti ci sarà un codice di disciplina molto serio: chi sbaglia paga. E questa volta, almeno si dice, il codice dovrà essere rispettato da tutti anche perché il 31 dicembre la Federcalcio dovrà presentare alla Fifa il nuovo elenco dei sette (o forse otto) arbitri intemazionali ed in questo momento sono certi dei gradi Angolin, D'Elia, Lunghi e Pairetto. Agnolin dirigerà il «mondiale» e poi abbandonerà; può darsi che venga prescelto un secondo arbitro italiano dalla Fifa. Sarebbe D'Elia; poi anche lui abbandonerebbe. Virgilio Cherubini L'ex arbitro Enzo Barbaresco si è messo a riposo per un anno (orse e in polemica con il presidente dell'Aia. Campanati