«I quadri di Sophia sono miei» di Francesco Grignetti

«I quadri di Sophia sono miei» L'ex moglie di Carlo Ponti vuole i dipinti sequestrati dodici anni fa alla Loren «I quadri di Sophia sono miei» Caduto il reato di esportazione di capitali, lo Stato restituisce le tele Opere di Renoir, Matisse, Picasso e Modigliani per un valore di centinaia di miliardi ROMA. Sophia Loren e Carlo Ponti, felici ospiti della Svizzera, potrebbero tornare presto al ruolo di moderni mecenati come hanno fatto per lunghi anni nella loro villa di Marino, alle porte di Roma. Lo Stato, infatti, pur controvoglia, dovrà probabilmente rendere alla coppia la favolosa collezione di quadri che fu sequestrata dodici anni fa, quando erano in vigore le norme contro l'esportazione di valuta e la coppia Ponti-Loren ebbe non pochi problemi giudiziari. Oggi non esistono più i reati valutari ed è caduto il motivo della confisca. Ma nel frattempo non si capisce più a chi appartengano i dipinti: se alla Loren, o a Giuliana Fiastri, prima moglie di Carlo Ponti, che li rivendica in parte, o alla società «Villa Sara» proprietaria della villa dove risiedeva la celebre attrice. La questione è nello mani del giudice civile. Le tele furono trovate in un caveau della Banca Commerciale di Milano: quindici casse, pronte a partire per l'estero,-in¬ testate a una società-ombra del Liechtenstein. Sono ben 200 tra olii, acquerelli e sculture. Due Canaletto, una serie di icone russe, due Matisse, due Renoir, due Picasso, quattro Modigliani, dieci Morandi, cinque Magritte, undici Francis Bacon, cinque Balla, un De Chirico, quaranta disegni di George Grosz, otto sculture di Moore, altri settantasei dipinti di Morioni, Dali, Dufy, Villon. Opere d'arte straordinarie, valutate decine di miliardi, forse centinaia, in deposito presso la Pinacoteca di Brera e la Reggia di Caserta. La vicenda esplose clamorosamente il 9 marzo 1977, dodici anni fa. Carlo Ponti era sotto inchiesta per esportazione illegale di valuta. La magistratura romana sospettava che avesse costituito capitali all'estero tramite le sue società cinematografiche. Il 31 marzo del 1978 il giudice istruttore Paolino dell'Anno incriminò Ponti e la Loren per esportazione illegale di capitali. E nel gennaio 1978 l'Avvocatura dello Stato gli chiese una multa di 43 miliardi. Sofia Scicolone era entrata nella vicenda una sera del marzo 1977. Fu fermata dai finanzieri a Fiumicino: in quanto procuratrice della società «Sostar Establissement», con sede legale a Vaduz, aveva con sé i documenti per il trasporto oltralpe di alcuni colli. «Io in Italia non ci torno più, a meno che non abbia da interpretare qualche film», sibilò la Loren salendo sull'aereo. I colli contenevano le opere d'arte che poi finirono sotto sequestro. Da allora sono trascorsi dodici anni in battaglie legali. A salvare la Loren, si fece avanti il secondo personaggio di questa storia: Elios Vercelloni, amministratore della società «Villa Sara» (la tenuta di Marino dove risiedeva la coppia), che rivendicò la proprietà dei quadri. La storia dei dipinti a quel punto si complicava, ma in compenso si semplificò notevolmente la posizione della Loren, che fu prosciolta dall'accusa di esportazione di capitali. Fu iniziato allora un procedi¬ mento penale contro Vercelloni e confermala la confisca dei dipinti. Sembrava proprio che i duecento e più quadri dovessero restare per sempre allo Stato. Ma la depenalizzazione dei reati valutari ha cambiato le carte in tavola: non ci seno più le condizioni per una confisca e il giudice istruttore Guido Catenacci ha accettato nei giorni scorsi le tesi della Loren. Non ne ha disposto la restituzione immediata, però, ma ha mandato l'incartamento al giudice civile. Si è aperta infatti un'altra guerra a colpi di carta bollata, per dimostrare la proprietà delle opere. Un secondo casoGuttuso. Sì, perché a questo punto non si capisce più di chi siano i dipinti. Dopo Vercelloni (morto nel frattempo, e sostituito da Ernesto Nepi), si è fatta avanti anche Giuliana Fiastri, prima moglie di Carlo Ponti, che rivendica il possesso di alcune opere. E la giustizia vuole capire a chi deve restituire le opere. Francesco Grignetti S-jphia Loren sta cercando di riottenere i quadri contesi

Luoghi citati: Caserta, Italia, Milano, Roma, Svizzera, Vaduz