Avanti in Europa ma indietro in Italia di Giorgio Barberis

Avanti in Europa ma indietro in Italia Locatelìi, et dell'atletica, lancia l'allarme dopo che gli azzurri sono usciti bene dalla sfida di Coppa Avanti in Europa ma indietro in Italia «Il settore tecnico è zoppo, guai se non si provvede» CATESHEAD DAL NOSTRO INVIATO Sei azzurri nella squadra continentale che in settembre sarà impegnata a Barcellona nella Coppa del Mondo sono il miglior riconoscimento al comportamento dell'Italia nella finale di Coppa Europa: un quarto posto conquistato sul campo, con i corridori a fare da elemento trainante. Ma Elio Loca telli, et che ama la chiarezza, nel momento felice richiama tutti alla realtà ben sapendo che si può continuare a costruire soltanto se non ci si sente appagati: così non si sofferma tanto sul valore del quarto posto, visto che due anni fa a Praga fummo quinti di un solo punto dietro alla Germania, questa volta penalizzata da due gare (1500 e staffetta 4x100) nelle quali non ha raccolto neppure un punto, ma proietta il suo discorso sul futuro e sulle esigenze più immediate. D'altronde il segreto di certi risultati è quello di Pulcinella: gli stessi britannici, guardando al trionfo della loro squadra, indicano nella programmazione sui fgiovani dell'ultimo decennio 'investimento vincente. «Ci siamo trovati con una situazione difficile da tamponare — spiega Locatoli i — e se ci siamo riusciti dobbiamo dire grazie alla massima collaborazione che abbiamo trovato in tutti, a partire da tecnici come Chittolini e Piga». Il riferimento non è casuale, entrambi (il primo segue in particolare Lambì uschini, il secondo Andrei e la Maffeis) sono stati «tagliati» dal nuovo organigramma tecnico federale, e le motivazioni vere di questo siluramento non sono mai state dette. E cioè che non erano graditi a chi aveva propiziato la «rivoluzione» dirigenziale della Fidai, perché legati alla precedente gestione. La scusa ufficiale, almeno per Piga (e per altri, come Rondelli), finora è stata che non c'era disponibilità completa da parte del tecnico. Il che suona ridicolo perché il parco dei tecnici qualificati non è certo così vasto da poter permettere di lasciarne qualcuno a casa. E anche su Chittolini, sostenere che allena un solo atleta di valore nazionale è ridicolo, visto che altri nella sua stessa situazione (vedi Leporati con Mei} hanno avuto incarichi ufficiali. Dunque Locatela mette il dito sulla piaga, ossia sulla necessità che chi occupa le poltrone della federazione dimentichi il passato per il bene dell'atletica. Se i personaggi nuovi della cosiddetta «atletica pulita» sono coloro che proprio qui a Gateshead hanno inscenato una piazzata da mercato per avere una borsa di plastica che l'organizzazione dava ai giornalisti con materiale statistico e pubblicitario, stiamo freschi. «Abbiamo risolto i problemi che ci siamo trovati davanti — prosegue Locatelli nel suo esa¬ me — ma adesso occorre mettere tutto a posto perché c'è troppa carne al fuoco per uno staff tecnico incompleto. Innanzitutto occorre nominare un programmatore per i lanci. Poi rivedere altri settori: sia per l'asta, sia per gli ostacoli negli ultimi anni sono stati fatti grossi investimenti che non hanno dato frutti. Evidentemente biso- Sa cambiare. E anche nella venta ci vuole maggiore ordine». I prossimi mesi, quando l'attività andrà in letargo in attesa delle indoor e dei cross, saranno decisivi: Locatelli lo sa bene. E per questo vuole arrivarci con un organigramma ben disegnato, in modo poi da poter chieder conto a chi è responsabile, laddove qualcosa non dovesse funzionare. Questa Coppa Europa, con il suo quarto posto, può e deve essere un trampolino di lancio: tanto più che proprio i risultati dicono come il molto marcio sparso intorno all'atletica nostrana, parlando con estrema facilita di sostanze dopanti, alla resa dei conti sembra calzare più ad altri. Gli azzurri infatti continuano a ottenere i risultati del passato, anzi migliorano per il fatto che molti degli avversari «puliti» dal doping rendono meno. E questo dopo che la Iaaf, presieduta da Nebiolo, ha promosso sempre più curati controlli. Giorgio Barberis

Luoghi citati: Barcellona, Europa, Germania, Italia, Praga