Walesa: governiamo senza il pc

Walesa: governiamo senza il pc D leader di Solidarnosc propone ai partiti minori una coalizione alternativa al governo del generale Kiszczak Walesa: governiamo senza il pc «Soltanto così salveremo la Polonia» VARSAVIA. Lech Walesa si è pronunciato ieri in favore di un governo di coalizione fra Solidarnosc e i principali alleati dei comunisti, il partito contadino (zsl) e quello democratico (sd), come alternativa al gabinetto presieduto dal generale Czeslaw Kiszczak. In una dichiarazione diffusa a Danzica, il premio Nobel polacco afferma infatti di essere contrario alla «formazione del nuovo governo da parte del generale Kiszczak» in quanto riproposizione della situazione di monopolio politico degli ultimi 40 anni e non in grado di venire incontro alle aspirazioni della società. «L'unica soluzione politica nell'attuale situazione — afferma il leader sindacale — è la nomina di un Consiglio dei ministri basato su una coalizione fra Solidarnosc, zsl e sd, obiettivo in vista del quale mi adopero». Secondo Walesa soltanto un governo guidato da Solidarnosc, e che rispecchierebbe i risultati elettorali di giugno, potrebbe gettare le basi per la soluzione della «profonda crisi economica, politica e morale» causata da 45 anni di monopolio comunista. Si ricorda che una proposta a Solidarnosc per formare insieme una coalizione senza la partecipazione dei comunisti, vista l'indisponibilità di questi ultimi ad affidare all'opposizione la formazione di un gabinetto come da questa richiesto, era già stata avanzata dal partito contadino prima della riunione parlamentare per il voto di fiducia a Kiszczak. In quella occasione tuttavia Solidarnosc non aveva preso in seria considerazione la proposta spingendo quindi i deputati del zsl a riallinearsi. La proposta di Walesa giunge ora come un fulmine a ciel sereno, mentre il generale Kiszczak sta portando avanti le consultazioni per la formazione dell'esecutivo. Nei giorni scorsi il premier designato aveva avuto alcuni incontri anche con i principali esponenti della opposizione, fra i quali il profes¬ sor Bronislaw Geremek e Jacek Kuron, per sondare ancora una volta, ma senza successo, la possibilità di costituire una «grande coalizione». Solidarnosc ha ribadito ieri dalle colonne del suo giornale, «Wyborova Gazeta», la propria indisponibilità a una coalizione di governo con gli uomini del regime polacco: in un articolo dal titolo «Una grande coalizione?», il giornale illustra la posizione contraria di 2 senatori e di un deputalo. Bronislaw Geremek, capogruppo di Solidarnosc alla Camera, motiva il suo rifiuto alla coalizione di governo con gli scarsi cambiamenti avvenuti dopo le elezioni (trasformatesi in un autentico plebiscito per l'opposizione): «Il protrarsi del monopolio di un partito, quello comunista, e la drammatica situazione economica impongono una politica radicalmente diversa», ha dichiarato. Il senatore Jacek Kuron sostiene che un governo di coalizione a guida comunista non può ottenere l'ampio sostegno sociale del quale ha bisogno e contropropone un governo di soli esponenti di Solidarnosc; il senatore Ryszard Bugaj si è detto anche lui contrario alla coalizione. Il presidente del partito dei contadini, Roman Malinowski, ha detto di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte di Solidarnosc e ha sottolineato che la proposta avrebbe dovuto esser presentata al partito prima di esser resa di pubblico dominio. «E' la prima volta che sento parlare di una cosa simile. Il modo in cui è stato diramato il comunicato dimostra una certa noncuranza... Un atteggiamento poco pratico», ha dichiarato Malinowski. Del tutto all'oscuro dell'iniziativa di Walesa anche il portavoce del governo Andrzej Bunicki, che non ha voluto comunque commentare l'offerta. Il capogruppo del partito dei contadini, Aleksander Bentkowski, aveva avanzato l'ipotesi di una coalizione con Solidarnosc durante il dibattito precedente l'elezione di Kiszczak, quando le formazioni tradizionalmente vicine al poup dimostrarono una certa insofferenza nei riguardi del monopolio comunista. Allora il sindacato indipendente non rispose in alcun modo alla proposta e il partito dei contadini finì per mettere da parte le sue obiezioni e per votare in favore di Kiszczak. Intanto la valuta polacca, lo zloty, è stata di fatto svalutata di oltre il venti per cento rispetto al dollaro e alle principali valute convertibili. (Ansa-Agi) Il leader di Solidarnosc Lech Walesa con il presidente jaruzelski

Luoghi citati: Danzica, Polonia, Varsavia