Spia a Berlino

Spia a Berlino Agli arresti capitano dell'Air Force Spia a Berlino Dirigeva un centro radar vitale per la Nato Forse arruolato dai Servizi cecoslovacchi WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un capitano dell'aeronautica militare americana, responsabile del centro di ascolto elettronico di Berlino Ovest — radar e altre attrezzature difensive — è stato trasferito d'improvviso a Sant'Antonio nel Texas e messo agli arresti domiciliari nella base Kelly. L'ufficiale, John Hirsch di 34 anni, un cecoslovacco naturalizzato americano, esperto di elettronica, è stato trovato in possesso di fotocopie di impianti e documenti segreti della Nato e di 120 mila dollari, oltre 160 milioni di lire, di cui non ha saputo giustificare la provenienza. Hirsch è sospettato di spionaggio a favore dell'Urss, e non si esclude che facesse parte della stessa rete di talpe sovietiche dell'ex numero due dell'ambasciata Usa a Vienna, Bloch, tuttora a piede libero, e del sergente James Hall di 31 anni, anch'egli distaccato a Berlino Ovest, agli arresti dallo scorso dicembre. Tra i segreti della Nato che l'aviazione militare americana teine siano stati forniti da Hirsch ail'Urss ve ne sa! rebbero anche alcuni riguardanti L basi e i centri di ascolto elettronici 'talia. Hirsch anzi avrebbe avuto un contatto sovietico d Roma: il capitano, residente nella Germania Federale dall'85, ha visitato spesso il nostro Paese, l'Austria e la Francia. Se i sospetti venissero confermati, sarebbe uno dei casi di spionaggio più gravi del dopoguerra. John Hirsch infatti non era solo il coordinatore dei radar e degli altri sistemi difensivi dell'Europa occidentale, a cui aveva accesso in qualsiasi momento; era anche il programmatore dei computer che li governavano. Nessuno conosceva meglio di lui la strategia dell'aviazione militare americana e della Nato in caso di un attacco sovietico, gli schemi e i movimenti aerei del Patto di Varsavia. Le indagini su di lui non sono dirette solo ad accertare che danno abbia arrecato all'Alleanza Atlantica, ma come debbano essere modificati i centri di ascolto elettronico, ormai noti ai russi. L'alto comando Usa di Berlino Ovest e quello della base Kelly di Sant'Antonio hanno rifiutato di fornire particolari sulla vicenda. Il portavoce dell'aviazione militare, il colon¬ nello John Worthi:igton, si è limitato a dire che «una ispezione di routine nell'appartamento del capitano Hirsch a Tempelhof nella Germania Federale ha rivelato irregolarità». La televisione Nbc afferma che dopo l'ispezione Hirsch è stato sottoposto alla macchina della verità, e che ha fallito il test; nonostante i successivi interrogatori non avrebbe però confessato. Il suo trasferimento da Berlino Ovest a San Antonio è avvenuto domenica scorsa tra rigide misure di sicurezza, all'insaputa dei media. La vicenda di Hirsch presenta bizzarre analogie con quella di Bloch: i servizi segreti americani sembrano non avere prove concrete a carico dell'ufficiale come non le hanno a carico del diplomatico, si sono accorte della sua attività spionistica accidentalmente, e le indagini dureranno forse alcuni mesi. Il Washington Posi si è chiesto se qualcuno abbia protetto il capitano dopo l'arresto del sergente Hall, che indirettamente lavorava ai suoi ordini. Hirsch era sempre stato considerato al di sopra di ogni sospetto. L'ufficiale potrebbe essere stato arruolato dallo spionaggio cecoslovacco giovanissimo, ed aver atteso il momento opportuno per entrar in funzione. Quel momento giunse probabilmente nell'85, quando Hirsch fu assegnato alla base di Lindsey a Francoforte per essere poi trasferito un anno fa a Berlino Ovest. Tra i suoi compiti c'era quello di proteggere con le attrezzature elettroniche le comunicazioni tra i piloti della Nato in volo, e di captare quelle dei piloti del Patto di Varsavia. Fin dall'arrivo a Francoforte, o per lavoro o in privato, Hirsch incomincò a viaggiare in Francia, Austria e in Italia visitando anche le basi di Napoli e Vicenza. Un funzionario governativo che ha voluto restare anonimo ha dichiarato al New York Times che il centro di Tempelhof «serve da laboratorio di analisi dei dati raccolti da tutti gli altri centri di. ascolto europei, anche sul Medio Oriente e quindi sul terrorismo». Il funzionario ha aggiunto che se il capitano Hirsch era davvero una spia sovietica «con ogni probabilità noi abbiamo ricevuto di frequente informazioni false sul Patto di Varsavia, mentre l'Urss è entrata in possesso di quelle più riservate sulla Nato», [e. c.|