Pantere verdi incubo americano

Pantare verdi, incubo americano L'Fbi mobilitata contro le brigate ecologiste che minacciano il cuore della società industriale Pantare verdi, incubo americano Gli ambientalisti: «Siamo vittime di una montatura» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Le Pantere nere negli Anni Sessanta, i Weathermen o bombaroli neg': "nni Settanta, gli ecologisti negn Anni Ottanta: nell'America che cambia, passando dall'integrazione razziale alla riforma sociale alla difesa dell'ambiente, l'Fbi ha trovato il suo nuovo nemico nei Radicai Greens, i verdi estremisti. Agli occhi della polizia federale non c'è molta differenza tra i guerriglieri urbani di un ventennio fa e i terroristi ecologici d'oggi: a giugno in Arizona ne ha fatto una retata, proclamandoli «un pericolo per l'umanità», e accusandoli di «distruzione della società civile e industriale». I verdi rivoluzionari saranno processati a Tucson a settembre: rischiano fino a 35 anni di galera ciascuno. Chi sono questi terroristi ecologici inopinatamente assurti a nemico pubblico numero uno dell'American Dream, il sogno americano? Sono gli esponenti di Earth First, Prima la Terra, un movimento nato nel 1980, forte di 12 mila iscritti, che miete proseliti con una omonima rivista, e che i'anno scorso è saltato con disinvoltura «dalla resistenza passiva alla militanza attiva», come dice Dave Foreman, uno dei suoi pa dri fondatori. Earth First è la punta di lancia della «deep ecology» o ecologia profonda, che ritiene la specie umana «sproporzionatamente distruttiva» della natura rispetto a tutte le altre, e che si propone di imbrigliarla bloccandone l'espansione industriale, immobiliare e via di seguito, se necessario con la forza. I tre arrestati dall'Fbi — numerosi altri sono latitanti — hanno fatto esplodere una bomba illuminante nel deserto dell'Arizona alla fine di maggio, per protestare contro la speculazione fondiaria. Si chiamano Mark Davis, Mark Baker e Peg Milieu e secondo l'agente dell'Fbi Mike Tait, che si era infiltrato nella loro cellula, preparavano attentati contro stabilimenti rei; a loro parere, di inquinamento dell'ambiente. Davis, Baker e Milieu, quest'ultima in un'intervista al «Los Angeles Times» che ha fatto scalpore, hanno contraccusato Tait, affermando che mente per ordine superiore: «Siamo contro la violenza, pratichiamo il pacifismo» ha sostenuto Peg Milieu. «Lo Stato ci vittimizza, perché noi verdi vogliamo l'uo- ino libero e rispettosa della na tura» Ma Mike Tait, che ha tra scorso alcuni mesi con loro, ha raccontato che i tre formavano una banda, detta della «monkey wrench», la chiave inglese, specializzata nelle incursioni notturne contro i centri nevralgici dell'industria. Il carnet del gruppo è impressionante. Ha fatto irruzione nella centrale di Diablo Canyon in California, nelle miniere di uranio nel Wyoming, in quelle di rame del Colorado, nei depositi di legname dell'Oregon. Ha organizzato dimostrazioni contro gli agricoltori del Kansas e i pescatori della New England, per il divieto d'ingresso delle auto nei parchi, per l'interdizione del Grand Canyon ai turisti. Dave Foreman ammette che talvolta i seguaci di Earth First sono costretti a comportarsi come «corsari dell'ambiente» ma ne attribuisce la colpa alle autorità. «Noi dell'ecologia profonda — spiega — abbiamo un attaccamento emotivo alla salute del pianeta, che viene minata dalla società, complici i politici». Prima la Tterra s'ispira all'insegnamenti di Edward Abbey, il naturalista e scrittore che immaginava una società a ci escilo '.ciò dove quasi tulio sarebbe stato riciclato, il i raffi co urbano si sarebbe svolto in bicicletta, e i fertilizzanti chimici sarebbero stati proibiti. Il movimento ha un largo seguito: gravitano nella sua orbita gruppi come il «Trumpeter», il tombettiere, e «Green Synthesis», sintesi verde, che predicano un ritorno alla natura ancora più drastico. Ma spesso la rivista Earth First ospita articoli paradossali: uno ha proposto il blocco dell'immigrazione «perchè distrugge le risorse naturali degli Stati Uniti», un altro ha difeso l'Aids «perché, sebbene tragico, conduce alla riduzione delle nascite». Mur ray Bookchin, uno dei leaders della «green left», la sinistra verde, un altro movimento, definisce Prima la Terra «ecofascismo». L'Fbi si è concentrata su Davis, Baker, Miller e i loro compagni, ma tiene d'occhio anche gli altri gruppi. Bookchin figura in cima all'elenco dei sospetti. Fondatore della socioecologia, quasi settantenne, egli ha trascorsi che disturbano Washington. Prima sindacalista, poi comunista, infine anarchico, Bookchin è un antesignano dei ,«i.ii. vi.'rrli di oggi. Il suo primo libro «L'ambiente sintetico» uscì nel '62, pochi mesi prima del celebre «Silent oprine» pri mavera muta di Rachael Carson, che risvegliò la coscienza ecologica degli Stati Uniti. Non è l'uomo che minaccia la natura, sostiene Bookchin, sono le corporations corrotte, Earth First equivoca. Bookchin incomincia i suoi discorsi con una sorta di parabola. «Nel '70, al Museo di Storia Naturale di New York, partecipai al giorno della terra — racconta —. C'era un enorme specchio con su scritto: il nemico della natura. Una maestra ci mise davanti due alunne nere, che vi videro riflessa la loro immagine. Distruttrici dell'ambiente? Due bambine dei ghetti? — termina Bookchin —. Quelle sono le vittime vere dell'inquinamento americano». Nel confronto con la legge, la sinistra verde non è unita, come inevitabile in una fase di crescenza. A sua volta, mentre interviene anche il movimento mistico New Age, età nuova, Earth First accusa Bookchin di ecoanarchismo, disconoscendone trattati che oggi sono invece un punto di riferimento ir¬ rinunciabile per architetti, sociologi ed economisti, come «I limiti delle città» ed «Ecologia e libertà». Quest'ultimo, ha dichiaralo Cari Boggs, un polito logo dell'«Ucla», la prestigiosa università di Los Angeles, «è il contributo più importante dell'ultimo ventennio al pensiero verde». Ma Dale Turner, il direttore della rivista Prima la Terra, b. Ila Bookchi. come «uno stalinista ecoiob.^,i. . Nonostante le divisi». . che si accentuano quando prende la parola Età nuova, tesa a un impossibile ritorno alla natura, le probabilità che l'Fbi vinca la guerra coi terroristi verdi sono minime. A differenza delle Pantere nere e dei Weathermen, gli ecologisti sono in continuo cambiamento, e hanno l'appoggio crescente della popolazione. Boggs sostiene che nella fase matura passeranno dalla protesta violenta alla pressione politica, e a quel punto l'Fbi batterà in ritirata: «la maggioranza degli americani, consciamente o no, ò verde — ha affermato — e accadrà come coi diritti civili, la loro volontà diventerà legge». Ennio Ca retto (■ unite stazione di ambientalisti tedeschi. I verdi Usa, a differenza dei grunen che si schierano a sinistra, sono meno politicizzati