Il ricordo di Ciampi

Il ricordo di Ciampi Il ricordo di Ciampi «E stato per mezzo secolo la nostra coscienza critica» ROMA. «Paolo Baffi ha rappresentato per più di un cinquantennio l'anima intellettuale, la coscienza critica della Banca d'Italia». Così Carlo Azeglio Ciampi, attuale governatore della banca centrale, che più di ogni altro gli è stato vicino, anche negli ultimi tempi, ha ricordato lo studioso scomparso. «Attraverso l'intero arco della sua vita professionale, dagli inizi nel servizio studi all'opera di governatore dal 1975 al 1979, quale governatore onorario poi, egli ha dato all'istituto l'impronta del rigore: nell'attività di ricerca, nell'approfondimento dei fatti economici, nelle conseguenti scelte d'azione». L'Italia, secondo Ciampi, deve a Baffi «l'impegno profuso nel conciliare la stabilità c la crescita attraverso il governo della moneta e la guida del sistema bancario in momenti fra i più difficili per la nostra economia. La Banca d'Italia conserverà di lui viva la memoria, ne proseguirà l'opera». Sono considerazione che si ritrovano nel comunicato ufficiale di via Nazionale: «Resteranno patrimonio del Paese il suo contributo scientifico e la sua opera di pubblico amministratore svolta nella Banca d'Italia che egli ha servito e guidato per oltre quarant'anni con dedizione piena, alta competenza, esem piare rigore morale». Il presidente della Repubblica ha inviato ai familiari messaggio che dice «Con la scomparsa di Paolo Baffi la società italiana perde un esemplare servitore dello Stato, un'autorevole economista, un uomo ricco di virtù civili e morali. Nel ricordare l'opera generosa e competente di governatore della Banca d'Italia, condotta con profonda dottrina e severa dedizione al bene del Paese, rivolgiamo, con reverente e memore gratitudine, un commosso omaggio a Paolo Baffi, italiano tra i più insigni, che attraverso la sagace e rigorosa difesa della nostra moneta volle garantire un reale ed equilibrato sviluppo dell'economia». Anche il presidente del Con siglio, Andrcotti, non appena appresa la notizia del decesso ha inviato un caldo messaggio di condoglianze alla famiglia. Il presidente del Senato, Gio¬ vanni Spadolini, ha inviato al i governatore della Banca d'Ita- 1 Ha, Ciampi, un telegramma in cui esprime «il profondo commosso cordoglio del Senato tutto per la scomparsa di Paolo . Baffi che ha servito la Repubblica con esemplare devozione 1 da altissime cariche di responsabilità economica, sempre sor- ' rette dalla strenua fedeltà alla Banca d'Italia, col senso sem- [ pre vivo degli interessi uazio- ì nali e con la coscienza altret- j tanto profonda dei necessari : coordinamenti internazionali della nostra economia. Il presi- ; dente del Senato si è poi recato I alla clinica Villa Margherita per rendere omaggio alla salma e per porgere ai familiari dello scomparso il suo personale affettuoso cordoglio. In un messaggio ai familiari Nilde lotti, presidente della Camera ha espresso il profondo cordoglio dei deputati e suo personale per la scomparsa di Baffi, di cui ha ricordato «gli eccezionali meriti nella gestione dell'economia nazionale e la grande, esemplare probità nell' amministrazione della cosa pubblica». Il segretario del pri, Giorgio La Malfa, ha espresso «la gran¬ de commozione» dei repubblicani e ha aggiunto: «In Paolo Baffi si univano qualità non frequentemente presenti nelle stesse persone. Egli era in primo luogo un economista di grande ingegno e penetrazione intellettuale. In secondo luogo si dimostrò sempre un servitore dello Stalo di assoluta dedizione. Infine era uomo di profonde convinzioni morali e personali». «Fu un segno grave — ha concluso il segretario del pri — di quanto di torbido si agitava nel Paese che egli potesse essere accusato da un magistrato e minacciato di carcerazione».

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