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L'ultimo articolo L'ultimo articolo «Attenti alfeticcio della moneta unica» A fine maggio Baffi inviò a «La Stampa» il suo ultimo intervento, uscito il 3 giugno, sulla moneta Cee. Di questo «testamento» ripubblichiamo uno stralcio. LA storia monetaria d'Europa ci rivela che, ogni qual volta la parità di cambio è stata eretta a feticcio o imposta senza adeguato riguardo alle condizioni dell'economia, le conseguenze sono state nefaste... L'insistenza perché alcuni Paesi (quelli dell'Est, o i tre ultimi partner Cee, o la Turchia) subiscano il giogo di un ordine guidato da una moneta dura come il marco, collocandosi entro fasce di oscillazione sempre più strette o nulle, ignora che ad ogni grado di maturazione economica e sociale corrisponde un sistema di vincoli appropriato. Una disciplina rigida in termini di prezzi e cambi, se può essere adatta ai grandi Paesi di antica industrializzazione legati fra di loro da una fitta rete di commerci che rende meno probabili ampie variazioni nelle mutue ragioni di scambio, male si addice ad economie impegnate a recuperare il ritardo. Nello stesso ambito delle economie sviluppate un sistema a guida marco, fondato sulla stabilità dei prezzi, e sulla rigidità del cambio, impone a qualsiasi Paese che subisca uno shock riduttivo della sua capacità di produrre reddito (come furono i due del prezzo del petrolio negli Anni Settanta) la scelta fra il finanziamento estero e il ricorso all'abbattimento dei prezzi interni e, maggiormente, dei salari, che da Keynes in poi sappiamo essere oltremodo difficile I e costoso in termini di I tranquillità sociale e di produzione di reddito. L'aggiustamento relativo di prezzi e salari sarebbe più facile su un'onda di moderata inflazione diffusa al sistema, ma l'obiettivo essendo quello più severo dei prezzi stabili, questa agevolezza non si dà e di tanto si aggrava il vincolo della fissità del cambio... E' sempre arduo ricomporre la visione esaltante di processi di trasformazione sociale atti a colmare il fossato tra sistemi politici rivali con quella angosciante di una molteplicità di equilibri infranti nei rapporti tra sviluppo economico e conti esteri, tra demografia e sviluppo, tra economia e ambiente. In ognuna di queste situazioni ricorre l'aspetto finanziario: In Africa si incontrano problemi di difetto di accumulazione, cui fa d'uopo sovvenire con investimenti agevolati e donazioni. Nell'America Latina, spiccano le esigenze di finanziamento condizionato da parte delle istituzioni internazionali e di regolazione dei flussi di credito bilaterali, ufficiali e privati; più a Nord, il problema della instabilità dei cambi fra le tre grandi aree monetarie (del dollaro, della Cee e dello yen) e quello del disavanzo americano. Sembra quindi giunto per tutti il momento di allargare gli orizzonti e di innalzare i traguardi verso alcune prime attuazioni di un governo mondiale che era pure negli auspici di Einaudi... Magari collocando in grembo al tempo e all'esperienza problemi minori quale quello dell'eliminazione dei residui gradi di flessibilità di un sistema regionale di cambi già abbastanza stabile -ed efficiente. Paolo Baffi ±1

Persone citate: Baffi, Einaudi, Keynes, Paolo Baffi

Luoghi citati: America Latina, Europa, Turchia