I giapponesi esportano pensionati

I giapponesi esportano pensionati Sovrappopolazione: Tokyo apre sulle coste spagnole una colonia per anziani I giapponesi esportano pensionati A Majorca saranno ospitati ipiù facoltosi PALMA Ot MAIORCA NOSTRO SERVIZIO Palma di Maiorca, la celebre e bella isola delle Baleari, accoglierà nel giro di pochi mesi dei nuovi residenti esteri molto speciali. Questa volta non si tratterà dell'insediamento dei soliti inglesi, tedeschi o nordeuropei, che vivono da anni sparsi un po' dappertutto sia a Maiorca sia nelle altre isole, Minoica, Ibiza, Formentera, bensì di centinaia di pensionati giapponesi «esportati» dal Paese del Sol Levante che vivranno raggruppati in una cittadina di 600 mila metri quadrati costruita apposta per loro a Peguera, nel Sud-Est dell'isola. L'export di pensionati giapponesi all'estero è una cosa nuova per l'Europa, ma non per l'Australia o il Canada, dove da anni esistono cittadine nipponiche che riproducono lo stile di vita, la cultura e le abitudini tipiche del Giappone. Il governo di Tokyo cerca in questo modo di risolvere il problema strutturale che lo assilla sempre di più: la mancanza di spazio. Il Paese del Sol Levante ha infatti una superficie di 372 mila chilometri quadrati — 71 mila in più deli'Italia — ma i suoi abitanti sono 121 milioni. 64 in più del nostro Paese. E siccome il surplus della bilancia commerciale nipponica continua ad aumentare a ritmi esponenziali, il Miti, l'onnipotente ministero dell'Industria, compra terreni all'estero e vi insedia un segmento della popolazione non più attiva. La Spagna è stata scelta dopo accuratissimi studi in tutto il Vecchio Continente. Ma solo due località hanno risposto ai requisiti richiesti, che erano: possibilità di creare cittadine autonome e indipendenti; clima molto mite; possibilità di impiantare orti coltivabili e giardini; zone in cui si possa pescare e campi di golf vicini. Si tratta di Miias, in provincia di Malaga, nella regione mediterranea dell'Andalusia, e, appunto, di Palma di Maiorca. Ma i due progetti, che dovevano essere identici nelle due località, si sono poi diversificati. A Mi jas, andranno pensionati normali, e con un reddito basso, mentre a Maiorca si stabiliranno solo i ricchi. Le ragioni di questa differenziazione sono dovute al mancato accordo tra il Miti ed il governo regionale delle Balean. Un mese fa Eduardo Gamero, assessore all'urbanistica, si recò in Giappone e disse chiaramente che il governo regionale non era disposto a dare il permesso per creare una città giapponese abitata da residenti con basso reddito proprio in una delle zone più esclusive dell'isola. Cavia, che i maiorchini assicurano essere il Comune più ricco d'Europa. E così l'iniziativa passò dal Miti ad imprenditori privati. Sempre giapponesi. A Maiorca, il fatto che presto verranno a vivere centinaia di nipponici non desta curiosità. 11 silenzio, in questa isola che ha il reddito prò capite più alto di Spagna grazie al turismo e che ha ormai dimenticato che solo cinquantanni fa viveva del contrabbando di tabacco, non stupisce. «Maiorca diventerà, nei prossimi anni, la Florida d'Europa», assicura Juan Antonio Caldes, presidente del Grupq Europa, una delle immobiliari che contano nell'isola. Una cosa accomuna i giapponesi che saranno «esportati» in Spagna, sia i poveri che i ricchi: tutti vogliono essere seppelliti nella terra dove nacquero e dove sono vissuti, almeno finché contribuivano al glorioso boom economico. Gian Antonio Origrit

Persone citate: Gian Antonio, Juan Antonio, Majorca