Ma a qualcuno piace pubblico

Ma a qualcuno piace pubblico Ma a qualcuno piace pubblico Fracanzani insiste per una Superbin Marzo (psi): la formula italiana funziona ROMA. Privatizzare o no le banche pubbliche? Alla vigilia della pausa di Ferragosto, emerge una questione destinata a movimentare la ripresa autunnale. Il tema è ormai sul tappeto, dopo le contrastanti prese di posizione dei ministri del Tesoro, Guido Carli, e delle Partecipazioni statali, Carlo Fracanzani. Mentre Carli vede con favore un graduale processo di vendite (a partire, magari, dalla Bnl), per Fracanzani i pac¬ chetti di maggioranza delle tre Bin non si toccano. La questione della riforma degli istituti di credito in mano pubblica rischia di farsi incandescente. Il pensiero di Carli traspare con chiarezza dal testo stenografico del suo intervento in commissione Finanze del Senato, riunitasi per discutere sul polo Bnl-Ina-Inps. Il ministro del Tesoro, rispondendo al comunista Silvano Andriani, ha detto che non sarebbe contrario alla cessione a privati in caso di condizioni convenienti. «Tuttavia — ha subito aggiunto — prima di qualunque operazione di questo tipo, mi sentirei in obbligo di sentire l'opinione del Parlamento». Per ora, solo un'ipotesi, ma significativa. La scelta di Carli si lega anche al fatto che «è già stata ricordata e ripetuta più volte in questi giorni in Parlamento l'opportunità di cedere beni dello Stato per alleggerire l'assai rilevante debito pubblico». E tra questi beni si potrebbero anche considerare le aziende di credito in mano pubblica. Un discorso che riguarda in particolare la Bnl che ha come azionista di maggioranza il Tesoro. Carli diceva queste cose al Senato, mentre poche ore prima alla Camera Francazani ribadiva la volontà di mantenere «un forte controllo pubblico» nelle tre Bin, anche come «deterrente alla vendita di pacchetti di maggioranza ad operatori esteri». Un «presidio» che però dovrà essere accompagnato da una strategia di razionalizzazione e coordinamento tra le Bin. A pensare in maniera così diversa sono due ministri democristiani e questo la dice lunga sullo scontro che potrà aprirsi nella maggioranza su un tema delicato come è quello delle privatizzazioni. Il senatore democristiano Andreatta è schierato con Carli, ma il socialista Biagio Marzo, Eresidente della commissione icamerale per le Partecipazioni statali, è contro la privatizzazione degli istituti pubblici: «Le banche nel sistema delle Partecipazioni statali hanno avuto e devono continuare ad avere una loro storia molto importante. Quindi, la proprietà pubblica nelle tre Bin deve rimanere tale, però assumendo un forte ruolo nel processo di internazionalizzazione e di integrazione europea che investe il settore del credito». La battaglia sulle banche è appena incominciata. Si farà ancor più accesa al momento dei rinnovi dei vertici. (e. p.j

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