Clavière è rimasta divisa per 42 anni A Moncenisio terreni comunali altre dogana di G. Dol

Storie di frontiera Storie di frontiera Clavière è rimasta divisa per 42 anni A Moncenisio terreni comunali oltre dogana TORINO. Non ci sono soltanto i cinquanta ettari «contesi» tra Italia e Francia: con il trattato di pace, e dopo un referendum, Parigi si annesse Briga e Tenda, e i confini subirono ritocchi fino alla Valle d'Aosta. Ciò avvenne a Vinadio (Cuneo), al Colle della Lombarda, mentre Clavière (Alta Val Susa) fu tagliata in due: il confine avanzò da Monginevro di due chilometri. Clavière è rimasta divisa fino al 23 giugno scorso. Solo con lo spostamento ad ovest della dogana italo-francese il paese è stato riunificato, dopo 42 anni. Sempre in Alta Val Susa c'è la Valle Stretta di Bardonecchia, che con il monte Tabor venne assorbita dai francesi. Geograficamente è in Italia ed è frequentatissima. «Molti terreni appartengono al Comune — dice il sindaco di Bardonecchia, Alessandro Gibello — ed a privati italiani. Le tasse le paghiamo all'ufficio delle imposte di Gap. Abbiamo agevolazioni fiscali e di gestione». Situazione analoga per il valico del Moncenisio, diventato francese. Pascoli, baite ed al- Eggi sono di proprietà di itami e dei Comuni di Moncenisio, Venaus e Novalesa. Il bacino idroelettrico del Moncenisio è stato costruito 15 anni fa dall'Enel e dall'Electricité de France: fornisce energia alle due nazioni. Al passo del Piccolo San Bernardo, in Valle d'Aosta, il giardino botanico «Chanousia», su terreni dell'Ordine Mauriziano, è passato ai francesi ed è gestito da una società botanica italo-transalpina. [g. doL]

Persone citate: Alessandro Gibello