Via quei tetto siamo d'estate di Gianni Rogliatti

Via quei tetto siamo d'estate Gran revival degli spider e cabriolet Via quei tetto siamo d'estate C'è un'automobile, o se preferite un modello di carrozzeria, le cui fortune presso il pubblico sembrano avere nel corso degli anni un andamento alterno. Ai momenti di grande popolarità fa seguito un periodo di ribasso e poi, di nuovo, un buon successo. Parliamo dello spider, altrimenti detto cabriolet. Ma, ai riguardo, le sfumature di significato si accompagnano a una differenza — come dire? — abitativa. Naturalmente, questo tipo di vettura in cui il tetto non esiste, a parte la copertura di fortuna (ma spesso si tratta di sofisticate soluzioni tecnico-aerodinamiche), incontra le maggiori fortune nella bella stagione e nelle regioni soleggiate (Califcrnia, per esempio). Chi non ama l'aria fresca della corsa? E' curioso, però, come la vettura decapottabile sia sempre stata molto popolare anche al Nord. In Inghilterra non è raro che distinti signori girino tranquilli con una vettura aperta mentre piove. Se non c'è il passeggero, una speciale copertura in pelle protegge il sedile lasciato vuoto. Come accennavamo, c'è una differenza di fondo tra spider e cabriolet. Il primo, per definizione, è una vettura sportiva a due posti. In passato nei modelli più veloci non esistevano talora protezioni per gli occupanti. Classico il caso della «barchetta», una bellissima macchina realizzata dalla carrozzeria milanese Touring per la Ferrari nel 1948 e poi copiata ed adattata più volte. I moderni spider sono dotati di tetto pieghevole o amovibile. Spesso si tratta di un segmento rigido inserito tra il parabrezza e il roll-bar. Nel caso della nuo¬ va Mercedes «SL» o della Cadillac «Aliante», la copertura di tela pieghevole scompare dietro ai sedili posteriori. E' anche possibile inserire un tetto metallico che trasforma l'auto in un vero coupé. Il cabriolet è invece una vettura a quattro posti, anch'essa dotata di un tetto (sempre in tela) che si piega e scompare nella «coda». Piace ai giovani, perché permette di viaggiare all'aria aperta in gruppo. Che cosa significano spider e cabriolet? Occorre rifarsi ai primi tempi dell'automobile (o agli ultimi della carrozze) e cercare nei vecchi libri la spiegazione, che non è poi del tutto certa. Pare infatti che la parola spider (in inglese «ragno») indicasse un certo tipo di carrozza molto leggera, a due posti, munita di ruote sottili e di gran diametro. I raggi davano l'impressione delle zampe di un ragno. Dovette passare molto tempo prima che il termine venisse impiegato in campo automobilistico e nemmeno da tutti. Gli americani definiscono tale tipo di vettura «road&ter». Ma questa, del resto, non è la sola differenza di linguaggio tra loro e i «cugini» britannici. Basti dire che la nostra berlina viene chiamata «saloon» dagli inglesi mentre negli Usa è indicata come «sedan». Quanto a cabriolet, deriva dal verbo francese «cambrioler», che tra l'altro vuol dire «far capriole». Il nome venne adattato a una carrozza di tipo leggero ma a molti posti per viaggiare in campagna: le asperità del terreno facevano appunto sobbalzare vettura ed occupanti. Gianni Rogliatti

Persone citate: Spesso

Luoghi citati: Inghilterra, Usa