Coppa Europa mai così incerta di Giorgio Barberis

Coppa Europa mai così incerta ATLETICA MM Da domani a Gateshead la squadra azzurra cerca il sorpasso della Germania Coppa Europa mai così incerta Solo l'Unione Sovietica, malgrado molti avvicendamenti, sembra guardare tutti dall'alto La Gran Bretagna ha la possibilità di superare la Ddr per la prima volta nella storia GATESHEAD DAL NOSTRO INVIATO Quando nel 1963 Bruno Zauli, presidente della Commissione Europea, ideò una competizione continentale per squadre nazionali, probabilmente non immaginava l'importanza che un trofeo del genere avrebbe assunto negli anni. Né potè godere per questa sua creatura, la Coppa Europa, perché una morte precoce lo colse quell'anno stesso. Tuttavia il seme era gettato e la piantina incominciò a crescere due anni più tardi, riproponendosi con scadenze inizialmente irregolari, per trovare poi la sua giusta collocazione biennale a partire dal 1973: e ora si appresta a festeggiare la sua 12a edizione, domani e domenica nello stadio di Gateshead, sobborgo di Newcastle. Mai come quest'anno l'atletica continentale sembra aver mescolato i valori: e se il colosso sovietico guarda tutti dall'alto, fortissimo nei concorsi e in grado di difendersi nelle cor¬ se, a render aperto il discorso alle sue spalle c'è la Ddr che appare vulnerabile: per la Gran Bretagna, terza due anni fa a Praga, c'è la ragionevole speranza di compiere un sorpasso che mai in precedenza le è riuscito, né mai ha avuto cosi a portata di mano. Le incertezze per quello che riguarda le varie squadre sono accresciute dal generale rinnovamento in atto: mostri sacri come Bubka, Emmiyan, Crani, Coe non saranno in gara perché la loro aurea mediocrità di quest'anno non convinceva i selezionatori: così ecco Gataullin chiamato a recitare un ruolo non soltanto di delfino del «gabbiano Sergei»; ecco Ratushkov, lunghista tutto da scoprire che si annuncia con un 8,33 ottenuto in giugno a Volgograd; o ancora ecco Me Kean, giustiziere del campione olimpico Ereng pochi giorni fa a Londra, a correre il doppio giro di pista. In attesa di conoscere gli schieramenti definitivi delle otto finaliste (Cecoslovacchia, Ddr, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna e Urss) non c è che da prendere atto di questi avvicendamenti, alcuni dei quali possono anche generare sorpresa: per esempio l'Urss ripropone nell'alto Povarnitsin, il primo uomo oltre i 2,40 escludendo il suo saltatore di maggior talento (Paklin) e il campione olimpico in carica (Avdeenko). Le incertezze che accompagnano questa edizione della Coppa Europa, allargando il discorso interessano anche l'Italia, forte di una squadra compatta mai come in questa occasione. Due anni fa gli azzurri, pur lamentando alcune assenze sfiorarono il quarto posto, battuti di un solo punto dalla Germania. E stavolta, pur guardandosi alle spalle dalla Francia, non possono fare a meno di lanciare un occhio in avanti, alla formazione tedesca in difficile fase di rinnovamento. Non è il caso di illudersi, ma mai come quest'anno le prestazioni fin qui ottenute rendono incerte molte gare, affidando alle capacità agonistiche dei singoli la possibilità di caratterizzare le singole prove e di conseguenza la classifica complessiva. Non per niente il et azzurro Locatelli ha operato scelte con il bilancino, laddove proprio nelle corse il parco atleti offriva ampie possibilità di sbizzarrirsi. Con quella maschile si disputa la finale femminile proponendo l'interrogativo se la Ddr, orfana di Drecnsler (in maternità) e Gohr (ritiratasi) riuscirà a prevalere sull'IJrss. Le ragazze azzurre, relegate in serie B, saranno di scena invece a Strasburgo, dove alle spalle delle quotate francesi potrebbero anche ottenere quel secondo posto che le promuoverebbe. Loro avversarie sono finlandesi, ungheresi e svizzere, mentre jugoslave, svedesi e spagnole paiono più deboli. La squadra azzurra non ha grosse punte, però è equilibrata e trova grosse motivazioni nella promozione sfuggitale d'un soffio (fu terza) due anni fa a Goteborg. Giorgio Barberis

Persone citate: Bruno Zauli, Bubka, Emmiyan, Ereng, Gataullin, Kean, Locatelli