«Una legge demenziale»

«Una legge demenziale» Berlusconi duro sull'allargamento della responsabilità oggettiva «Una legge demenziale» «La violenza non si combatte così» MILANO. Silvio Berlusconi, al suo «esordio» a Monza, si è presentato più frizzante e divertente del suo Milan. Sempre disponibile al dialogo, al termine della gara (che non ha potuto vedere dalla panchina accanto a Sacchi: 1 arbitro torinese Trentalange lo ha allontanato poiché il suo nome non figurava nell'elenco ufficiale) ha parlato a ruota libera su un tema ben preciso, la violenza e la legge appena varata dalla Fcdercalcio che amplia la responsabilità oggettiva delle società. «Una legge — dice subito Berlusconi — lodevole per l'intento, ma demenziale per il contenuto. E' assurdo che una società debba pagare penali o essere punita per gesti e atti vandalici di qualsiasi genere compiuti da un sedicente tifoso magari a 500 km dallo stadio. Ho dovuto leggere tre volte il testo della norma perché non riuscivo a capire dove volesse arrivare. Alla fine, quando mi sono reso conto appieno del suo contenuto, sono esploso e ho pensato che non è giusto fare il presidente. E non essendo fariseo come molti altri ho deciso di parlare». Così ha dato ordine all'amministratore delegato del Milan, Galliani, di inviare una lettera alla Fcdcrcalcio per contestare il contenuto della nuova legge. «Già è impossibile — spiega Berlusconi — controllare gli 84 mila tifosi che frequentano San Siro quando gioca il Milan. Ci vorrebbero eserciti di vigilantes. Figuriamoci i quattro milioni c più nostri simpatizzanti di tutta Italia. Anche la richiesta di schedare i 180 mila iscritti ai nostri club è praticamente impossibile: ci vogliono strutture adeguate che nessuno in questo momento ha a disposizione. Speriamo che alla fine prevalga il buon senso e che questa norma venga rivista: le società non hanno alcun potere per tutelare l'ordine pubblico». Ribadisce che la violenza è insita nella società moderna e che anche i Paesi più progrediti non sono riusciti a debellarla: «Proprio per questo sono contrario alla responsabilità oggettiva delle società anche negli stadi, dove può entrare chimi quo e commettere qualsiasi reato senza che glielo si possa impedire». Secondo Berlusconi ci sono altre vie per contenere la violenza. Come? «Contattando i tifosi come facciamo noi da tempo — spiega — per capire quali sono i loro problemi e responsabilizzare i più esagitati senza interrompere i rapporti. Inoltre cerchiamo di migliorare lo spettacolo, istruendo i giocatori a un corretto comportamento in campo e fuori perché ciascuno deve essere responsabile di quello che dice e fa. Questa è la responsabilità che va premiata o punita a seconda dei casi: quella soggettiva». Berlusconi non ha perso l'occasione per esaltare i meriti del suo Milan nel calcio italiano «. la ventata di novità che vi ha portato. «Con noi — dice — è arrivata la mentalità vincente, tanto che adesso più nessuno parla di salvezza, ma vuole vincere e dare spettacolo sia in casa che fuori e anche all'estero. Merito nostro, che ci siamo sempre fìssati traguardi ambiziosi, uniti all'umiltà del lavoro 3uotidiano e al grande rispetto egli avversari. Questo concetto l'ho ribadito nei giorni scorsi ai nuovi arrivati, scelti oltre che per le loro doti tecniche e agonistiche anche pe«- la loro intelligenza e umanità». «Noi, comunque — conclude — non facciamo mai nulla lenza averci riflettuto a lunpo. Non siamo innovatori per ii solo gusto di innovare. Riccv< «ite, per esempio, gli olicotte• che hanno fatto da sfondo a'-j presentazione della squadra Uv anni fa? Ebbene li avevamo scelti per far parlare i giornali e risvegliare l'interesse e l'entusiasmo attorno alla squadra. Cosi siamo riusciti a vendere 55 mila abbonamenti e ad avere tutte le domeniche il teatro esaurito». Intanto la squadra ha ripreso la preparazione in vista dell'amichevole di domenica a Padova, dove dovrebbero rientrare Simone e Borgonovo e fare la loro apparizione anche Maldini e Costacurta. Nulla da fare, invece, per Ancelotti, Van Basten, Donadoni, Evani e Gullit. Nino Sorniani

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