Ora Aleinikov, poi Protassov di Curzio Maltese

Ora Aleinikov, poi Protassov Il contratto siglato a Milano dal vicepresidente di tutte le Dinamo e da Boniperti Ora Aleinikov, poi Protassov Dopo i Mondiali arriverà il terzo sovietico LEONARO DAL NOSTRO INVIATO Il giro del mondo in ottanta nomi finisce qui, a Legnare, periferia industriale di Padova, nel capannone della Simod, sigla da servizi segreti per l'ultimo giallo di mercato. La conferenza stampa che dovrebbe chiarire i molti misteri dell'affare Aleinikov è fissata per le 17. Slitta di mezz'ora in mezz'ora e perde personaggi per strada. Avrebbero dovuto esserci Boniperti e Giuliano, che come è noto però non amano taccuini e telecamere. Avrebbe tanto voluto essere invitato Aldo Spinelli, rimasto invece a Genova a prendersela con la Juve, l'Urss, la perestrojka, Scoglio, a parlare di «scippo» e «truffa» e a preparare dossier su dossier. Il vertice juventino si ferma a Milano, scenario la Scala, meglio piazza della Scala, dove si trova anche l'agenzia centrale della Banca Commerciale. Appuntamento a mezzogiorno per la firma del contratto. Arrivano puntualissimi da Torino in auto blu Boniperti e Giuliano. Due minuti dopo compaiono il generale Aleksandr Sereda, vicepresidente di tutte le Dinamo, appena sbarcato da Mosca, accompagnato da Paolo Siniga- tliu, presidente della Simod, e all'onnipresente Franco Dal Cin, regista dell'operazione. Le formalità prendono poco più di un'ora: tutto era già deciso. Alle 13,10 il quintetto esce dalla Comit con l'ufficializzazione del trasferimento di Sergei Aleinikov, 28 anni, mediano della Dinamo Minsk e della nazionale. Tre miliardi 700 milioni alla Dinamo, più 750 milioni in tre anni al giocatore, Qu jttro miliardi e mezzo in tuuo, un salto triplo rispetto alla quotazione del mese scorso. Sereda invita Boniperti il 10 agosto a Mosca, alla festa per gli 80 anni di Lev Jascin. Il presidente accetta, poi si ricorda che l'8 deve partire con la squadra per la tournée in Usa. «Vedremo» e riparte per Torino. Sereda e compagni si dirigono con calma verso Legnaro. La conferenza stampa si tiene dunque alle 18,30 nell'ufficio vendite della Simod. In giro, segnali sparsi di contatti con i'Urss, vecchie riviste sportive, una copia della Pravda, messa assai in ombra da un poster di Sabrina Salerno, testimcnianza delle scarpe Simod nel nion.lo. Escluse per opposti motivi Juve e Genoa, al tavolo sono rappresentati soltanto due angoli del quadrilatero che ha visto snodarsi questo gioco dei quattro cantoni (Mosca, Torino, Genova e Legnaro) camuffato da intrigo internazionale. Parte il generale Sereda, con una lunga prolusione il cui succo è: «Non abbiamo fatto nessuna asta, nè mai la faremo. L'ultima offerta del Genoa e quella della Juve erano uguali. Ha deciso la volontà di Aleinikov di raggiungere il compagno di nazionale Zavarov nella Juve. Da parte nostra abbiamo anche considerato che Aleinikov poteva aiutare Zavarov, che ci è parso molto rammaricato per il rendimento non ec¬ cezionale offerto nello scorso campionato. Col Genoa non abbiamo mai avuto contatti diretti, ma apprezziamo l'interessamento della società e vorremmo intensificare i rapporti». Non male. Sereda ha anche detto un paio di altre cosette gustose. La prima è che la Juve ha prenotato Protassov, se non va Mikhailichenko, messo fuori gioco e fuor; mercato da uno spaventoso infortunio: «Protassov e Mikhailichenko ci sono stati chiesti da molte società italiane e no. Se ne riparlerà dopo il mondiale. E' chiaro che la Juve è comunque favorita rispetto alla concorrenza, anche se ci tengo a precisare che abbiamo ottimi rapporti con le altre». Non si sa mai. L'altra è che da oggi in poi il colosso Dinamo, 66 anni di sto¬ ria, la più grande fabbrica di campioni del mondo (un terzo degli atleti sovietici, 200 società affiliate, la gestione di 67 stabilimenti industriali) è rappresentata in Occidente soltanto dalla Dymod, joint venture tra il colosso sportivo e la Simod. L'accordo è stato raggiunto mercoledì nel vertice della Dinamo centrale a Mosca, presieduto dal generale Sissoev, frutto di una collaborazione commerciale di ormai 4 anni. Catenaccio del generale su questioni di soldi («Non sono un ragioniere»), ma arriva la conferma che Zavarov, con l'avvento di Aleinikov, oltre che un amico troverà anche un aumento. «E' giusto che i nostri atleti guadagnino di più». Il finale è tutta una serie di auguri di collaborazione e fratellanza, con la nota di un soddisfatto Dal Cin: «Per la prima volta una trattativa tra sovietici e italiani è durata tre soli giorni. Dal 'no' al Genoa, lunedì, alla firma quest'oggi». Un trionfalismo non condiviso dal Genca che s'è rivolto all'ufficio inchieste, ma forse avrebbe fatto meglio a individuare meglio gli interlocutori sovietici («Non ci hanno mai contattato» ha ripetuto Sereda). E neppure da Matarrese, intervenuto alla fine di un'inquinatissima estate a chieder pulizia: «Sarebbe meglio saltar gli intermediari. Evitiamo che troppi si arrichiscano alle nostre spalle». E che qualcuno rìda. Curzio Maltese Sergei Aleinikov. Ecco lo stile del nuovo straniero della Juventus