Dertycia corre già verso il gol di Bruno Bernardi

Dertyciq corre già verso il gol Dertyciq corre già verso il gol // «Toro della Pampa» debutta accanto a Raggio , SAINT-VINCENT DAL NOSTRO INVIATO Più che i connotati da «toro della Pampa», come l'hanno soprannominato in Argentina, ha il profilo da pugile e una fedina penale calcistica con ben dieci espulsioni, accumulate nei 7 anni trascorsi nell'Instituto di Cordoba, società che l'ha allevato lanciandolo in A appena diciassettenne e nelle cui file ha segnato 83 gol in 180 partite di campionato, più i 20 con l'Ar- S;entinos Juniors che l'hanno aureato di recente capocannoniere argentino. Oscar Alberto Dertycia, di padre polacco («un gigante, alto due metri») e madre spagnola, ha 23 anni, un fratello e due so-, rollo, è sposato con Sandra, con un figlio, Jonathan di 2 anni, e un altro in arrivo a dicembre che nascerà a Firenze. Lunedì volerà a Buenos Aires per prelevar la famiglia e portarla qui nel giro di una settimana. Ha studiato da meccanico e, so non avesse fatto il calciatore, si sarebbe specializzato nei motori anche se la sua grande passione è il ciclocross. Ha l'hobby di collezionare maglie delle squadre che incontra, sia a livello di club che di Nazionale. «Voglio quella del Napoli del mio amico Ma raduna: con Dieguito, che è sempre il numero uno al mondo, ho disputato cinque partite, due dall'inizio e tre part-time, nella Seleccion», puntualizza. Ha totalizzato 10 presènze in biancoceleste con 5 gol, e una ventina in quella giovanile, con 10 centri. Nella recente Coppa America, dove sarebbe stato rincalzo, ha chiesto al et Carlos Rilardo di essere esentato «per poter vincere la classifica dei goleador ed avere un'affermazione che mi consentisse di venire in Italia», ma conta di figurare tra i 22 che difenderanno il titolo a Roma '90. E' costato 2 miliardi e 300 milioni di lire, con un contratto che gli scadrà nel '92 di circa 300 milioni all'anno. Era già in ritiro con l'Argentino s quando gli è arrivata, a sorpresa, la notizia che la Fiorentina l'aveva preferito a Diaz. Questo 1 identikit del nuovo bomber viola che stasera, a St- Vincent, debutterà contro la Roma, prima sfida stagionale fra squadre di serie A, nell'ouverture del Memorial Pier Cesare Baretti. E' un duro, un combattente che dà vita ad autentici corpo a corpo con i difensori avversari: Passarella, ex fiorentino ed ex interista tornato al River Piate, gli ha rifilato una gomitata alla mascella ma il cartellino rosso è toccato a lui e non a Dertycia. «Zero espulsioni nell'ultima tempo rada, sono cambiato, non reagisco più ai falli e con gli arbitri tengo la bocca chiusa, insomma mi sono fatto più furbo anche se non ho paura di nessuno: quanto a Passarella, nor: serbo rancore, fuori campo siamo amici», racconta. Riccioli sulla fronte, sguardo un po' appannato dal fuso orario che in cinque giorni non ha ancora del tutto smaltito, vorrebbe somigliare a Mario Kempes, re del gol dell'Argentina mundial '78. E' deciso a far meglio di Diaz che a Firenze, in due stagioni, non ebbe molta fortuna. «Dieci, dodici gol posso realizzarli su 34 partite: sono un opportunista, ma non una punta statica e amo spaziare su tutto il fronte d'attacco», spiega. E' proprio quello che gli chiederà Giorgi. Poiché il sudamericano è ancora in rodaggio, stasera lo impiegherà solo un tempo, nella ripresa, al posto di Buso. Sabato potrebbe schierarlo in partenza Giorgi, che l'ha solo vi8) *.ei filmati e in allenamento, Dertycia è soprattutto un uomo di sfondamento, con una tecnica un po' ruvida ma col fiuto del gol. Più che di scuola argentina sembra un europeo. «La cosa che mi ha impressionato, a parte*la bellezza di Firenze e dell'Italia, che già conoscevo per una tournée con la Nazionale, è l'accoglienza dei tifosi e non vedo l'ora di esordire in questa Fiorentina che, a Casteldebole, mi è piaciuta per la velocità, il movimento e la decisione dei difensori», sospira. Ha capito che il suo successo dipenderà in larga misura dai suggerimenti di Baggio e Dunga. «Voglio trovare l'intesa al più presto con Baggio che ha piedi, fantasia e precisione come un brasiliano, mentre Dunga, che ho affrontato con la Nazionale, è un trascinatore con i fatti e con le parole», sorride. L'hanno avvisato che dovrà abituarsi agli urlacci di Dunga, in campo e negli spogliatoi. Dertycia non è uno sbruffone ma quando gli chiediamo dove potrà arrivare la Fiorentina, risponde senza esitazione: «Tutti, in Europa come in Italia, dovranno fare i conti con noi». Tra i suoi nomignoli c'è quello di Paturuzù, un indio protagonista di un fumetto molto famoso in Argentina anche per i suoi piedoni. Derticya calza il 42 e dice che in comune con Paturuzù ha soltanto la voglia di correre. Verso il gol. Bruno Bernardi