Valiani è sempre più solo di Roberto Ippolito

Valloni è sempre più solo Il presidente si difende: «Ho risanato il bilancio», ma ormai anche i socialisti attaccano la gestione dell'ente Valloni è sempre più solo La de chiede il cambio della guardia alVEfim ROMA. Rolando Valiani è sempre più isolato. Il presidente dell'Efìm viene attaccato con crescente insistenza dall'interno della democrazia cristiana. L'obiettivo appare la sua sostituzione. Ma la novità delle ultime ore è che i socialisti hanno preso le distanze: non erigono più le barricate per difendere Valiani, come hanno fatto da mesi sotto l'incalzare delle contestazioni de. C'è quindi un rimescolamento delle carte che può portare a risultati imprevedibili, compreso l'azzeramento contemporaneo dei presidenti dei tre enti di gestione delle partecipazioni statali: Iri, Eni (che scadono a ottobre) ed E fi m (che scade a marzo del '90). Lamentando «squilibri finanziari e patrimoniali», Riagio Marzo, presidente socialista della commissione bicamerale per le Partecipazioni statali, avanza perplessità sulla guida dell'Efìm: «Negli anni passati aveva assunto una dimensione e una struttura da holding di un gruppo industriale diversificato, con una forte propensione ad orientare la strategia delle proprie partecipate e a controllarne la gestione. Nell'ultimo biennio ha attenuato tale ruolo non avendo a questo orientamento fatto seguire una più efficiente ed autonoma organizzazione interna». L'ultimo biennio coincide proprio con la presidenza Valiani, entrato in carica nel marzo 1987. Marzo ne ha tracciato il bilancio con la relazione sui programmi dell'Efìm che ha letto ieri in commissione. Al presidente dell'ente, ascoltato in commissione, non è rimasto che rivendicare i risultati ottenuti: «L'Efim ha raggiunto il risanamento economico ed ha avviato un processo di consolidamento e di sviluppo industriale». Mentre il psi si distacca da Valiani, nella de si sta valutando come è possibile ottenere un cambio della guardia al vertice dell'Efìm. Brucia ancora il fallito assalto dell'anno scorso: numerosi parlamentari democristiani, sostenuti dallo stesso ministro delle Partecipazioni statali, Carlo Francanzani, tentarono di ottenere il commissariamento dell'Efìm. Ma ora il quadro è molto diverso, essendo imminente la scadenza del mandato di Romano Prodi e Franco Reviglio, presidenti di Iri e Eni, democristiano il primo e socialista il secondo; teoricamente Valiani dovrebbe restare ancora al suo posto. Ma ci potrebbe essere da più parti la tentazione di sostituire tutti e tre i presidenti in una volta sola. Alla Camera qualche maligno ha già coniato una facile battuta: «Scadono due, cambi tre». In altre parole, potrebbe concretizzarsi quanto un anno fa aveva preannunciato Paolo Cirino Pomicino: «E' finita la stagione dei professori». La tripla sostituzione terrebbe conto dei nuovi equilibri politici, a cominciare dall'al¬ leanza fra il segretario de Arnaldo Forlani, il presidente del consiglio Giulio Andreotti e il segretario socialista Bettino Craxi. Il presidente dell'In dovrebbe essere ancora de, ma senza più legami con il vecchio leader, Ciriaco De Mita. Proprio ieri, 36 deputati de e il vicesegretario Guido Bodrato hanno però fatto quadrato intorno a Prodi. Il presidente dell'Eni dovrebbe restare socialista. C'è invece sempre meno spazio per un socialdemocratico alla guida dell'Efìm. Le alternative sono molte: potrebbe anche spuntar fuori un candidato del Pri (che cederebbe la vicepresidenza Iri detenuta da Pietro Armani: suo possibile successore è il socialista Massimo Pini, componente del comitato di presidenza). Al TE firn, la De chiede da tempo più spazio: si accontenterà di una vicepresidenza? Il Psi invece critica Valiani, ma evitai attacchi diretti all'ente: è il sintomo che fa affidamento sull'attuale vicepresidente, Gaetano Mancini, uomo chiave nella vita dell'Efìm. Un'allusione al positivo ruolo giocato da Mancini è contenuto nella relazione di Marzo: «E' opportuno superare dicotomie fra i fautori dell'autonomia, dell'efficienza e della credibilità dell'ente e coloro i quali si muovono per politicizzare e destabilizzarne l'equilibrio». In base a questa ricostruzione, i destabilizzatori sono i democristiani e Valiani va criticato per non averli fermati: «Questo andazzo esiziale — afferma Marzo — non deve più andare avanti; si auspica pertanto che la persona investita dalla massima responsabilità diretta dell'ente non tolleri più per il futuro tale situazione». Il presidente della bicamerale lamenta che. «si è sviluppata sui mass media una sorta di politica spettacolo da parte sempre di alcuni rappresentanti dell'ente». Comunque, Marzo ha riconosciuto i progressi del bilancio, «un risultato apprezzabile se si considera che è da attribuire esclusivamente ad un miglioramento dell'andamento industriale». Ma ha fatto presente che troppe cose non vanno: il settore alluminio «mostra ancora incertezze sotto l'aspetto manageriale e industriale»; nel vetro «non è un fattore del tutto rassicurante» la presenza quasi esclusiva nel comparto auto; mancano «nuove iniziative diversificate» per i mezzi di difesa; per l'impiantistica «non si intravede al momento una strategia vincente». Su quest'ultimo settore, hanno usato toni molto duri un altro deputato socialista, Mauro Sanguineti, e il capogruppo democristiano alla bicamerale, Calogero Pumilia: «Mi chiedo — ha affermato Pumilia — se parlando dell'impiantistica dell'Efìm non si debba prendere atto dell'impossibilità di individuare una valida prospettiva di tenuta». Il comunista Salvatore Cherchi arriva a mettere in dubbio la sopravvivenza dell'ente. E Valiani? Sempre più solo, ha sciorinato in commissione le cifre dei programmi dell'Efìm: investimenti fra il 1988 e il '91 pari a 2.150 miliardi (con un aumento del 43,8% rispetto al [nano precedente). Valiani para di «una maggiore espansione e diversificazione» nell'impiantistica, di «risanamento economico» raggiunto con due anni di anticipo per l'alluminio. Oggi la bicamerale ascolterà Reviglio, Fracanzani ed infine esprimerà i pareri sui programmi degli enti. Roberto Ippolito Il presidente dell'Efìm Rolando Valiani sotto il tiro di de e psi

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