Bush a Teheran: attenti a quel che fate

Bush a Teheran: attenti a quel che fate Stasera scade l'ultimatum per l'ostaggio americano: la Casa Bianca invia un «durissimo monito» al governo iraniano Bush a Teheran: attenti a quel che fate «Israele è un Paese autonomo, sta lavorando con noi per risolvere latrisi» Appello ad amici e alleati: «Noi vogliamo^ trattare, ma siamo pronti al peggio» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La Casa Bianca ha inviato all'Iran un «durissimo monito», invitandolo a rilasciare sollecitamente gli ostaggi in Libano. «Teheran è corresponsabile del loro destino — si afferma nella nota consegnata tramite la Svizzera — perché in grado di influire sulle decisioni dei gruppi sciti in Libano». Nel messaggio si asserisce che gli Usa non tollererebbero un'altra esecuzione dopo quella di Higgins, e si accu$i l'Iran di non aver fatto nulla per evitarla. La superpotenza ha anche ammonito Israele di non aggravare la crisi con un altro sequestro dopo quello dello sceicco Obeid. L'ambasciatore americano a Gerusalemme Brown ha presentato una protesta verbale al ministro degli Esteri israeliano Arens. Il dipartimento di Stato ha però smentito che gli Usa abbiano chiesto la liberazione incondizionata e immediata di Obeid in segno di buona volontà. Il portavoce, la signora Tutwiler, ha detto seccamente che «Israele è un Paese autonomo che sta lavorando con noi e numerosi Paesi amici alla soluzione della crisi». La doppia iniziativa Usa ha confermato la scelta negoziale di Bush, sebbene il Presidente non escluda l'impiego della forza. In riferimento alla mobilitazione della Sesta Flotta nel Mediterraneo, il «New York Ti¬ mes» ha ieri scritto che «Bush si riserva un'azione militare» e il portavoce della Casa Bianca Fitzwater ha dichiarato che «è sempre meglio essere pronti al peggio». Ma Fitzwater ha insistito che la strada più sicura ed efficace è quella della diplomazia: «Il Presidente si è rivolto a tutti i Paesi che possono aiutarci in Libano», ha poi concluso. In un breve incontro coi giornalisti, Bush ha ripetuto T'appello di lunedì «a tutte le parti interessate a liberare gli ostaggi». «Credeteci non lasciamo nulla di intentato», ha concluso. «Agiamo con prudenza. Non è facile procurarsi le informazioni necessarie per prendere una decisione quando si ha a che fare con atti così codardi». Secondo la Casa Bianca, stanno svolgendo opera di media zion diretta o indiretta presso i gruppi sciti a Beirut la Siria e l'Olp innanzitutto, l'Urss, la Germania e la Turchia. Da Mosca, l'agenzia di stampa «Tass» ha affermato che, dopo il colloquio col ministro degli Esteri sovietico Shevardnadze, il nuovo presidente iraniano Rafsanjani è intervenuto e ha indotto i terroristi a rinviare di 48 ore l'esecuzione di Cicippio. La Casa Bianca non ha commentato: Fitzwater ha ribattuto che gli Usa non hanno ancora ricevuto una risposta alla loro nota. L'atteggiamento di Bush desta tuttavia critiche violente. La maggioranza del Congresso e dell'opinione pubblica rim- provera il Presidente per non aver reagito subito, con sanzioni politiche ed economiche contro l'Iran e i gruppi sciti o con azioni militari. E' chiaro che il presidente spera che non ven- fano uccisi altri ostaggi e che Onu raggiunga un compromesso entro alcuni mesi, un anno. Bush ha sollecitato il segretario generale de Cuéllar a investire del problema il suo inviato in Libano Goulding. Il generale Goulding, comandante dei caschi blu, si è recato a Beirut per chiedere la consegna del cadavere di Higgins. Ma la Casa Bianca si augura che entri in contatto coi terroristi e strappi loro concessioni. Ennio Caretta I cadaveri dei tre guerriglieri palestinesi uccisi mentre cercavano di infiltrarsi in Israele Il maggiore Robin Higgins, moglie dell'ufficiale ucciso, lascia il Pentagono