New York scopre gli orfani dell'Aids

New York scopre gli orfani dell'Aids STATI UNITI Sono già migliaia i bambini i cui genitori sono stati uccisi dal micidiale virus Hiv New York scopre gli orfani dell'Aids «Nessuno li vuole, tutti hanno paura del contagio» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Una nuova categoria di orfani si è formata negli Stati Uniti: gli orfani dell'Aids, bambini i cui genitori sono stati uccisi dalla malattia, ma che non l'hanno contratta. Non se ne conosce il numero esatto, ma secondo il ministero della Sanità nella sola New York «sono alcuno migliaia e nel '95 supereranno i 20 mila». Le principali città, da Miami a Los Angeles, stanno allestendo orfanotrofi appositi, sull'esempio del «Woodycrest Center» newyorchese. Gretchen Buchenholz, presidente dell'Associazione per l'Infanzia, ha dichiarato che «è l'inizio del diluvio»: «A New York, la capitale dell'Aids, la nostra generazione lascerà tra 50 e 100 mila bambini orfani di almeno un genitore a causa di questa terribile malattia». L'avvento degli orfani del¬ l'Aids è stato segnalato per la prima volta alle autorità mediche dagli orfanotrofi e dagli ospedali di New York. Negli ultimi due anni, gli orfanotrofi della metropoli hanno visto raddoppiare il numero dei loro piccoli ospiti, da 17 mila a 33 mila. «Un'alta percentuale dei nuovi venuti — na dichiarato la dottoressa Pauline Thomas — ha perso il padre e la madre a causa dell'Aids». Ann Suderland, una assistente sociale del l'«Health Science Center» di Brooklyn, ha detto di aver aiutato oltre 100 bambini rimasti orfani a causa dell'Aids nella sua clinica: «Attualmente ne ho otto, per i quali non riesco a trovare famiglie adottive». Il «New York Times» ha sottolineato che, contrariamente a quanto si crede, oggi l'Aids colpisce soprattutto persone sposate tra i 25 e i 45 anni di età, tossicomani o bisessuali, che s'infettano con le siringhe o i! rapporto sessuale e quindi infettano il partner. Molti hanno figli, per un quarto sono neri e per un quarto ispano-americani, quindi poveri. «L'Aids è cominciato tra gli omosessuali e Sii scapoli — ha osservato il ottor Ernest Drucker dell'Ospedale Einstein — ma nell'ultimo biennio si è esteso al resto della popolazione. E' divenuto un fattore di disintegrazione della famiglia e della società». La casistica delle cliniche newyorchesi è angosciante. All' Istituto di Terapia Familiare di Manhattan il dottor Richard Gelb ha in cura psichiatrica un bambino di 10 anni «i cui genitori e la cui sorellina stanno morendo di Aids: il padre lo contrasse e lo trasmise alla molle prima del concepimento Iella piccola; il ragazzo è l'unico non infetto, e non riesce ad accettare la tragedia». All'ospedale di Newark, la dottoressa Mary Boland ha curato una coppia con quattro figli. Quan do i coniugi sono morti, ha affi dato i bambini alla sorella della madre. Dopo un anno e mezzo, anche la sorella è morta di Aids: «Nessuno vuole quei bambini perché tutti hanno paura del contagio». Un avvocato di New York, William Deano, ha aperto uno studio legale per l'assistenza agli orfani dell'Aids. Ha ottenuto un finanziamento governativo per la consulenza alle famiglie ammalate: «Padri e madri sono distrutti dal rimorso, dalla paura che i figli divengano vittime di pregiudizi, dal terrore che anch essi facciano qualcosa che gli provochi l'Aids». L'avvocato ha raccontato di una nera i cui sette figli vennero affidati ad altrettante famiglie prima della sua morte: «Il giorno che spirò, si radunarono tutti al suo capezzale, e vollero esser loro a organizzare le esequie». le. ci

Persone citate: Ernest Drucker, Gretchen Buchenholz, Mary Boland, Pauline Thomas, Quan, Richard Gelb, William Deano