Un salvacondotto per delinquenti

Un salvacondotto per delinquenti r- SCARCER AZIONO Un salvacondotto per delinquenti COME già spiegava Solone, la polis va in frantumi se una parte dello Stato si mette a disfare quel che un'altra sta facendo, se una mano del potere butta giù quel che l'altra ha faticosamente costruito. A lungo andare, viene meno la credibilità degli archontes (governanti), e 10 stesso patto sociale accusa una brutta ferita: la gente è spinta a pensare che non ha senso accordare fiducia ad una classe dirigente che ne Ila così poca in se stessa da ripudiare continuamente le proprie azioni; e perfino i funzionari governativi si sentono scoraggiati e perdono la voglia di lavorare, quando scoprono che il loro lavoro è immediatamente vanificato per iniziativa di un ufficio contiguo della pubblica amministrazione. Da Solone ad oggi ^'antica massima ha avuto più di una conferma, ma noi, da queste parti, a quanto pare non ce ne siamo persuasi. Si prenda un caso standard: carabinieri e poliziotti, dopo lunghe indagini e complicati appostamenti riescono a catturare un certo numero di comprovati o seriamente sospettati delinquenti, e li consegnano alla Giustizia perché proceda alla verifica delle responsabilità e quindi emetta le sue sentenze. Soddisfazione di corta durata In più d'un caso, quelle operazioni di polizia riguardano reati gravi e personaggi recidivi. L'avvenimento perciò fa clamore se, a una conferenza stampa del Questore o del comandante dell'Arma, i giornali fanno eco e 11 pubblico ha come una sensazione di sollievo: dopo tutto, qualcuno vigila sulla sua tranquil¬ lità. Soddisfazione di corta durata. Trascorso un po' di tempo, a volte un anno e mezzo a volte meno, buona parte degli arrestati è rimessa in libertà per «scadenza dei termini». L'ultima statistica in proposito ci fa sapere che tornano libere prima della sentenza in media 18 persone al giorno, per un totale nell'ultimo anno di 3216, delle quali 1294 imputate di reati gravi del genere omicidio (57), sequestro di persona (14), rapina (441), traffico di droga (501), associazione per delinquere (63), associazione mafiosa (67), e via di seguito. Se la macchina ò scassata Ora, sappiamo tutti piuttosto bene che poliziotti e carabinieri si possono sbagliare, che una persona imputata non è una persona giudicata, e che la norma sulla scadenza dei termini è fatta apposta per evitare che degli innocenti vengano trattenuti in stato di arresto un solo minuto in più del necessario col risultato di aggiungere ad un errore un sopruso. Ma se una norma che è nata come garanzia per cittadini ingiustamente accusati a causa delle lentezze della macchina giudiziaria diventa un salvacondotto per delinquenti abituali, allora una delle due: o è sbagliata la legge o non funziona la macchina. E siccome la legge è palesemente giusta vuol dire che la macchina è grandiosamente scassata. Tutti lo proclamano, tutti sostengono che va subito riparata ma gli ingranaggi restano lì arrugginiti. Anno dopo anno, decennio dopo decennio. Fino a quando? Uvio Zanetti itti |

Persone citate: Zanetti