Esplode anche a Bologna l'esiate dei veleni di Vincenzo Tessandori
Esplode anche a Bologna l'estate dei veleni Il processo per la strage della stazione: polemiche dopo le accuse al pm di aver contribuito a sviare le indagini Esplode anche a Bologna l'estate dei veleni Ilgiudice Mancuso: è una campagna denigratoria, intervenga il Csm BOLOGNA DAL NOSTRO INVIATO La voce di Libero Mancuso è venata dalla collera. «Sono cose farneticanti», commenta. Il magistrato ha sostenuto l'accusa nel processo per la strage di nove anni fa alla stazione di Bologna e ora è al centro di una polemica anche politica ma, soprattutto, velenosa. All'improvviso Roberto Montorzi, fra i più combattivi degli avvocati di parte civile, ha rinunciato al mandato e lo ha fatto dopo una visita a Licio Gelli, il 5 luglio, ad Arezzo. Lui ha spiegato: «Ho capito di essere stato strumentalizzato dal pei e di essere giunto a sostenere posizioni e richieste di colpevolezza delle quali, forse, non ero profondamente convinto. Alludo, per esempio, alla proposta di condanna di Gelli. La mia visita a villa Wanda non è stata un atto di sottomissione ma di grande coraggio». Ha anche aggiunto: «Sono convinto che non possano e non debbano esistere giudici, nei processi per strage, considerati amici il cui operato va difeso. La verità va cercata in ogni modo e con ogni mezzo qualunque essa sia». E il venerabile? Si è affrettato a puntualizzare che lui, Montorzi, proprio non lo conosceva. Nel processo a Gelli non era andata troppo male: lo sospettavano di aver avuto mano nell'attentato che provocò 85 morti e 200 feriti, lo hanno condannato a 10 anni per calunnia finalizzata al depistaggiò delle indagini, secondo la Corte aveva avuto come complici Francesco Pazienza, Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, tutti uomini del Sid più o meno deviato. Naturalmente le dimissioni dei legale hanno innnescato un inferno di polemiche. Qualcuno, come il socialista Franco Pira, vuol sapere se Montorzi abbia fatto parte di una struttura parallela e clandestina composta da esponenti delle forze dell'ordine, dei servizi di sicurezza e segreti, : issai attiva durante le indagini, soprattutto per deviarle. Anche Mancuso, s'insi- nua, avrebbe collaborato all'iniziativa. Il Giornale ha echeggiato l'ipotesi, e la risposta del magistrato è stata una querela. «Chi parla di queste cose lo fa utilizzando fonti inquinate, prive di ogni parvenza di affidabilità», ha detto Mancuso. «In questa campagna denigratoria si muovono sempre i me¬ desimi ambienti, ma saprò nuovamente tutelare la mia correttezza professionale». E perché vengano spazzati tutti i dubbi, è opportuno un intervento del Csm, ha concluso. Il quadro è fosco, il sospetto dilaga. Si parla di perquisizioni avvenute nelle notti fra il 21 e il 23 luglio in casa di «cittadini con respon¬ sabilità istituzionali». «Il fatto è che di tutta questa storia Montorzi ha parlato soltanto dopo il colloquio a villa Wanda», osserva Umberto Guerini, difensore di parte civile in tutti i processi per strage celebrati a Bologna. «E' un ex capitano dei carabinieri che si era inserito nel gruppo dei difensori di parte civile e ripeteva la necessità d'indagare a fondo su tutto, anche sulle responsabilità della Cia. E questa maniera di agire avrebbe potuto essere un modo per far saltare le sentenze». Se lo scopo delle manovre è di insidiare la compattezza della difesa in vista del processo di appe-!o del 25 ottobre, tuona l'avvocato Paolo Trombetti, anch'egli del collegio di parte civile, «voglio dire che per noi non è cambiato niente. Per ragioni imperscrutabili Montorzi ci ha tirato un colpo gobbo, ma il processo si la sulle carte e lo faremo esattamente come volevamo». Secondo il legale, il vento ha girato perché dal processo per la strage sul rapido 904, so¬ no «emersi i legami fra mafia, poteri occulti e terrorismo. La scoperta ha preoccupato, evidentemente, così si tenta di attuare un'identica strategia in situazioni diverse: per questo, anche a Bologna, come a Palermo, si tende a delegittimare un giudice. Gli obiettivi della manovra sono Mancuso, certo, ma anche tutta la magistratura bolognese». Oggi, in Comune e poi per le strade, viene celebrato il nono anniversario della strage (mentre dopodomani, 4 agosto, è il 14° anniversario della strage dell'Italicus) e Torquato Secci, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime, commenta: «Eravamo convinti che Montorzi fosse stato ricattato, ma la realtà è peggiore: era un infiltrato». In un'interrogazione Antonio Patuelli, della segreteria del pli, insinua il sospetto che da parte del partito comunista si tenti «di interferire sulla magistratura bolognese». Vincenzo Tessandori
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- L'assistenza sanitaria Ú ora uguale per tutti
- Mani pulite non va al governo
- La sindrome di Giuda
- In ricordo di Angeli
- La mafia a Torino
- Orrenda sciagura stamane presso VENARIA
- La controversia dei dirigenti dc
- Mentre attende in una cella del carcere di essere sottoposto alla perizia psichiatrica
- Severe richieste del pm per i ricatti nel Cuneese
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- L'assistenza sanitaria Ú ora uguale per tutti
- Mani pulite non va al governo
- La sindrome di Giuda
- In ricordo di Angeli
- La mafia a Torino
- Orrenda sciagura stamane presso VENARIA
- La controversia dei dirigenti dc
- Mentre attende in una cella del carcere di essere sottoposto alla perizia psichiatrica
- Severe richieste del pm per i ricatti nel Cuneese
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- L'assistenza sanitaria Ú ora uguale per tutti
- Mani pulite non va al governo
- La sindrome di Giuda
- In ricordo di Angeli
- La mafia a Torino
- Orrenda sciagura stamane presso VENARIA
- La controversia dei dirigenti dc
- Mentre attende in una cella del carcere di essere sottoposto alla perizia psichiatrica
- Severe richieste del pm per i ricatti nel Cuneese
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy