Imboscata nel Karabakh
Imboscata nel Karabakh CRISI imICA im Grave la situazione in Armenia: 300 azeri assaltano un convoglio Imboscata nel Karabakh Mosca invia il capo delle truppe speciali MOSCA OALLA REDAZIONE Sale improvvisamente la tensione nel Nagorny Karabakh, la regione autonoma in territorio azerbaidjano ma a maggioranza armena contesa dalle due Repubbliche del Caucaso. Ieri un convoglio di camion armeni scortato dagli uomini deile truppe speciali del ministero degli Interni è stato assalito da una banda azera di circa trecento uomini, e oltre venti persone sono state ferite, secondo l'agenzia Tass. L'attacco è avvenuto nelle Erovince meridionali dell'Azeraidjan, mentre il convoglio, composto di un quindicina di autocarri, si stava dirigendo verso il Karabakh. Inutili i tentativi dei soldati. «Posti di blocco continuano a sorgere su molte strade, e gli attacchi continuano nonostante le misure che sono state prese», scrive i'agenzia. «La situazione nel Nagorny Karabakh e nelle regioni vicine rimane tesa». Fra i feriti di ieri ci sono gli autisti armeni di tredici camion, tre dei quali sono stati ricoverati in ospedale, sette aggressori azerbaidjani e tre soldati, colpiti mentre tentavano di sventare l'attacco. La situazione peggiora dunque in una delle aree etniche f>iù calde deli'Urss, dove la vioenza fra azeri e armeni ha provocato un centinaio di vittime, in un anno e mezzo di scontri. E l'episodio di ieri rischia di innescare una spirale. Perchè come altre volte nel recente passato, l'aggressione ha provocato un'immediata reazione: per vendicare l'assalto, aggiunge la Tass, «a Stapanakhert, la capitale del Karabakh, si è tentato di bloccare la strada per Shusha», in apparenza da parte della popolazione armena, ma miliziani e uomini delle truppe speciali l'hanno impedito. L'aggressione al convoglio conferma che nonostante le severe misure prese da mesi nella regione, nonostante il coprifuoco e il divieto di manifestare, la tensione non è mai davvero calata nel Karabakh. Contro la colonna armena si sonò mosse trecento persone, e l'attacco è stato dunque pianificato, non è un atto di violenza casuale: segno che una delle più serie dispute territoriali alle quali Gorbaciov deve far fronte è lontana da una soluzio ne. Dopo mesi di scioperi e di calma apparente, gli scontri fra lo due comunità del Karabakh erano ripresi in luglio, provocando la morte di almeno due persone e il ferimento di altre ventuno. Da ieri è a Stepanakhert il capo delle truppe speciali, generale Shatalin.
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