In Germania 600 nuove bombe Usa di Alfredo Venturi

« In Germania 600 nuove bombe Usa » EST-OVEST Stern: nelle basi americane si stanno costruendo bunker per atomiche ultimo modello « In Germania 600 nuove bombe Usa » Torna l'ombra della lite Washington-Bonn sul disarmo BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Partono i vecchi missili, arrivano le nuove bombe. Risultato: la Repubblica Federale continua a essere, come sempre, stipata di ordigni atomici. E' il settimanale «Stern» a lanciare l'allarme. Nel momento in cui le relazioni Est-Ovest sembrano caratterizzate da una inedita volontà di disarmo, rivela «Stern», gli americani stanno costruendo, in una decina di basi aeree in Germania, duecento bunker sotterranei. Sono progettati per ospitare seicento bombe atomiche del tipo B 61, modelli 3 e 4. Pare che sia l'ultimo grido in fatto di ordigni destinati a essere recapitati con i caccia-bombardieri. Il loro potenziale distruttivo può raggiungere i 345 kiloton, cioè venticinque volte la forza devastante della bomba di Hiroshima. Inoltre le nuove bombe hanno una invidiabile versatilità tecnica: possono essere lanciate a bassa quota e velocità limitata, ma anche alla velocità del suono. Altra novità: si stanno sostituendo anche certe vecchie granate atomiche, il loro posto è preso gradualmente dai prodotti più aggiornati in materia di munizioni nucleari. Il tutto, spiega «Stern», avviene in esecuzione degli accordi di Montebello. In questa cittadina canadese i ministri atlantici della Difesa, riuniti nel 1983, decisero un complesso programma di riduzione e ammodernamento del loro arsenale atomico. Si trattava di conservare meno armi, ma con il massimo possibile di efficienza. Al precedente di Montebello si sono lungamente richiamati, la scorsa primavera, tutti coloro che erano favorevoli alla sostituzione immediata dei Lance: quei missili nucleari di bre¬ ve gittata che dopo l'accordo russo-americano del 1987 (azzeramento dei sistemi intermedi) sono rimasti i soli sul territorio, europeo. Poiché i Lance sono quasi tutti di stanza in Germania (soltanto alcuni si trovano in Italia), è comprensibile la resistenza tedesca alla loro sostituzione con armi più moderne. La contesa finì a Bruxelles, al vertice di maggio, con un compromesso: la sostituzione dei Lance è rinviata al 1995, intanto si offre la trattativa per ridurre anche i missili corti, e in ogni caso si avviano gli studi per le nuove armi. Le testate, del resto, sono già pronte: sono quelle dei Pershing 2 smantellati con l'accordo del 1987. L'intesa russoamericana si limitava ai sistemi di lancio, lasciava libera secondo certe interpretazioni la possibilità di riutilizzare le testate. E' lo «Spiegel» a segnalare che il Congresso degli Stati Uniti, nello sforzo di contenere il dilagare del deficit di bilancio, ha imposto una ferrea condizione all'avvio del programma Lance 2: che sui n'-ivi missili possano essere appunto installate le cariche provenienti dai defunti Pershing. E l'industria americana degli armamenti, che sta attraversando un periodo di acuta crisi dopo le vacche grasse dell'era reaganiana, ha dovuto ingoiare anche questo rospo. Le rivelazioni del settimanale amburghese sono destinate a rilanciare la serpeggiante polemica tedesco-americana su quale sia la migliore risposta da darsi all'offensiva sovietica di disarmo. La diplomazia di Bonn predica da anni l'opportunità di bloccare ogni nuova iniziativa in fatto di armamenti, per incoraggiare questa fase di distensione e disarmo. Alfredo Venturi

Persone citate: Stern

Luoghi citati: Bonn, Bruxelles, Germania, Hiroshima, Italia, Stati Uniti, Washington