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«Effetto Argentina» in Polonia Liberalizzato il mercato dei beni alimentari, da oggi i prezzi alle stelle «Effetto Argentina» in Polonia Carne solo per i ricchi Martedì amaro per i polacchi. Dalla mezzanotte di oggi il Paese affronta l'incognita del mercato libero alimentare in un clima di marasma economico che rischia di far esplodere acute tensioni sociali. Decadono automaticamente le sovvenzioni statali concesse ai produttori agricoli, viene abolito il razionamento della carne in vigore dal 1981, d'ora in poi i generi di prima necessità caleranno sul mercato secondo il gioco della domanda e dell'offerta. Tre terremoti simultanei che avranno come conseguenza immediata aumenti folli, di tipo sudamericano, su molti generi di largo consumo. Secondo gli esperti governativi, per una volta concordi con le stime tracciate dall'opposizione, i rincari oscilleranno fra il trecento ed il mille per cento, poi, si spera, dovrebbero attestarsi su livelli compatibili con le compensazioni salariali tuttora allo studio delle autorità. La feroce stangata sul carovita, decisa d'imperio dal premier dimissionario Mieczyslaw Rakowski, nominato nel frattempo primo segretario del partito comunista, nonostante le pesanti critiche al provvedimento espresse dall'ala riformista del poup e dalla direzione nazionale di Solidarnosc, rientra nel quadro della «terapia d'urto» del nuovo corso polacco dopo otto anni di gestione jaruzelskiana. Ossia liberalizzare di botto il settore alimentare, da sempre al centro della precaria congiuntura intema, piuttosto che procedere a piccoli passi con correttivi marginali di scarso effetto pratico sul meccanismo degli approvvigionamenti. Questi si sono inariditi ormai da giorni in quanto la gente ha fatto incetta, ai vecchi prezzi, di tutto ciò che riusciva a comprare nei negozi statali e privati. Con code chilometriche, spesso iniziate nel cuore della notte, la popolazione ha prosciugato ovunque, nei grandi centri e nei villaggi, le scorte di magazzino, svuotato gli scaffali degli empori, preso d assalto le bancarelle dei verdurai. Già ieri nella capitale erano spariti dalle scansie burro, zucchero, fari¬ na, sale, uova, latte, poca la carne a peso d'oro reperibile soltanto al mercato nero. La «spirale perversa», ha scritto l'organo del partito «Trybuna Ludu», era iniziata da settimane con il rifiuto degli agricoltori di consegnare all'ammasso i loro prodotti giudicando insoddisfacenti i sussidi concessi con il contagocce dallo Stato. Non bastano più, sostenevano cifre alla mano i responsabili di Solidarnosc rurale, ad acquistare concimi e nafta per i trattori, e non coprono che in parte le spese del raccolto. Meglio quindi chiuderli nei silos in attesa di metterli in vendita quando i prezzi sarebbero diventati remunerativi. Il fulcro nero del sistema è rappresentato però dalia carne. Sulla carta le tessere annonarie davano diritto ad una razione mensile di due chilogrammi e mezzo per persona al prezzo base di mille zloty (circa 1700 lire al cambio ufficiale), ma con la beffa: introvabile «Un razionamento del nulla», commentava ieri una massaia di Varsavia, «ma ci si arrangiava. Sono la moglie di un pensionato, 60 mila zloty di assegno al mese, il che vuol dire che in futuro il filetto di bue lo vedremo con il cannocchiale. Sabato costava ancora 12 mila zloty al chilo nei mercatini rionali, da stamane forse ingoierà il nostro stipendio di un anno». Per aiutare la quadratura dei bilanci familiari erosi dall'ipe¬ rinflazione (un 8,3 per cento di media mensile che equivale al 100 per cento annuo), il potere conta di introdurre «adeguati strumenti di compensazione». Si parla di una «una tantum» di 15 mila zloty mensili che dovrebbero assorbire l'impatto iniziale dei rincari in attesa di indicizzare i salari con aumenti generalizzati attorno l'80 per cento. E' una proposta governativa che accoglie in minima parte le obiezioni sul risanamento economico avanzate dal sindacato di Walesa e che potrebbe provocare la temuta fiammata di malcontento popolare in assenza di qualsiasi controllo sui prezzi. Piero de Garzarolli Czesb.w Kiszczak. candidato ufficiale alla carica di primo ministro
Persone citate: Effetto Argentina, Kiszczak, Mieczyslaw Rakowski, Piero De Garzarolli, Walesa
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