«Difenderò l'onore americano»

«Difenderò Pentire americane» Bush rientra d'urgenza alla Casa Bianca e convoca il Consiglio di sicurezza «Difenderò Pentire americane» // Congresso chiede una risposta esemplare WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE George Bush ha reagito con sdegno e con orrore all'impiccagione del colonnello Higgins, il cui terrìbile filmato (un cadavere penzolante dalla forca le mani e i piedi legati) è stato trasmesso ieri dalle TV in tutti gli Stati Uniti, con un gesto senza precedenti che ha sconvolto il Paese. Ma Bush ha affrontato la prima grave crisi della sua Presidenza, assai più grave di quella della repressione in Cina, con grande sangue freddo, senza escludere rappresaglie contro il terrorismo sciita in Libapo, ma insistendo sul fatto di dover innanzitutto «verificare i fatti». Il Presidente, che alla notizia dell'esecuzione dell'ufficiale dei malines si trovava a Chica- 80 diretto in Nevada e in Oklaoma, ha interrotto il viaggio e ha fatto subito ritorno alla Casa Bianca, per una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza Nazionale, e per consultazioni urgenti con Israele e altri Paesi amici in Medio Oriente. Quattro interrogativi hanno dominato la riunione, durata oltre due ore: come stabilire quando Higgings è stato assassinato (sulla sua morte gli Usa non nutrono più dubbi); come impedire che vengano uccisi gli altri ostag£Ì in mano sciita, tra cui otto americani; quali interventi compiere contro i terroristi e coloro che li appog- giano; che linea adottare nei confronti di Israele, aspramente criticato da alcuni parlamentari. Il messaggio in codice del Dipartimento di Stato sulla esecuzione del colonnello Higgings ha raggiunto Bush al momento dell'atterraggio del suo aereo a Chicago. Il Presidente, che ha poi tenuto un frettoloso discorso sulla riforma della scuola, è apparso teso e scosso. «Che la notizia sia vera o falsa — ha dichiarato — so di esprimere l'oltraggio dell'intera America per queste brutalità e questo terrorismo inutile... Il colonnello prestava servizio in una forza internazionale di pace... E' nostro compito rettificare la situazione se possibile... Tornerò a Washington e deciderò il da farsi». Ai giornalisti abituati alla diplomazia delle cannoniere di Reagan, e che auspicavano ritorsioni immediate per l'assassinio del colonnello, Bush ha ribattuto: «Questa è una vicenda che ci allarma profondamente tutti... Svelare in anticipo che cosa potremmo fare non è la maniera giusta di gestire la nostra politica estera né la nostra sicurezza nazionale... La tensione in Medio Oriente è enorme». All'arrivo alla Casa Bianca, alcune ore più tardi, il Presidente ha di nuovo denunciato «l'atroce omicidio». «Non abbiamo la conferma finale che l'impiccato sia davvero Hig- f;ings — ha aggiunto — Ho parato con sua moglie, è una donna stoica... Sto per incontrarmi coi servizi di sicurezza e coi miei consiglieri. Deve esserci un modo di ripristinare l'onore e la decenza anche in queste questioni». La reazione del Congresso è stata assai diversa. Di fronte a un evento che minaccia di segnare una svolta nel confronto arabo-israeliano, i parlamentari si sono divisi in due. Alcuni si sono schierati al fianco di Israele: il deputato Ackerman, ad esempio, ha raccolto numerose firme e inviato a Bush una missiva chiedendogli di fare estradare lo sceicco Obeid negli Usa e di farlo processare per omicidio. «Sarebbe un grave er¬ rore — ha ammonito Ackerman — fare di Israele il capro espiatorio. Vanno puniti invece i terroristi: gli altri ostaggi non devono essere'toccati». Al contrario, altri parlamentari hanno addossato agli israeliani la responsabilità della tragica fine del colonnello Higgings. Lo scorso venerdì, pur senza criticarli direttamente, Bush aveva detto che il sequestro di Obeid «non serve la causa della pace», e ieri, al ritorno a Washington dalla Conferenza sulla Cambogia di Parigi, il segretario di stato Baker ha detto che «la violenza noti è una cosa su cui gli. Usa siano d'accordo». Il senatore Dole, il capogruppo repubblicano, è andato molto oltre: «Mi auguro che gli israeliani si fermino a riflettere sulle azioni che potrebbero mettere in pericolo vite americane — ha detto —. La Casa Bianca deve raggiungere un'intesa con loro su questo punto... Deve anche attuare una rappresaglia contro i terroristi, quale non so, ma deve attuarla». Alle Nazioni Unite, dove il Consiglio di Sicurezza ha tenuto una riunione di emergenza sui sequestri nell'ambito del terrorismo, il segretario generale Perez de Cuéllar si ò detto traumatizzato ed ha ha espresso la speranza che la notizia della morte del colonnello Higgings, uno dei caschi blu in missione in Libano, risulti falsa. * Ennio Ca retto