CINQUE TERRE, MILLE SOGNI

CINQUE TERRE, MILLE SOGNI CINQUE TERRE, MILLE SOGNI Venti chilometri di costa aspra e irresistibile POCO più di venti chilometri, di costa impervia, a tratti selvaggia, con cinque villaggetti incastonati tra il mare e la montagna. Una paesaggio aspro, quello delle Cinque Terre, ma dal fascino irresistibile. Lontano dalle spiagge già affollate, il fine settimana si impegna in lunghe passeggiate per i sentieri a picco sul mare. Raggiungere in auto i centri dell'estrema Riviera di Levante non è più un'impresa difficile. Il treno resta comunque il mezzo ideale, il cui uso si deve alternare alle escursioni a piedi lungo sentieri a mezza costa. In meno di un quarto d'ora il locale collega Monterosso a Riomaggiore, i punti estremi delle Cinque Terre, fermandosi lungo il percorso anche a Vernazza, Corniglia e Manarola. Chi non vuole rinunciare a un bagno e a una breve sosta, si fermerà a Monterosso al Mare. Oltre ad essere il centro più importante delle Cinque Terre, è l'unico ad affacciarsi su una bella, ampia spiaggia sabbiosa. Uno dei punti di maggior interesse di questo paesotto dalla caratteristica architettura ligure, è la chiesa parrocchiale dalla facciata trecentesca. Da qui parte il famoso «Sentiero Azzurro», che in realtà inizia già a Levanto, così chiamato perché segnalato con vernice di colore azzurro. Si snoda lungo la costa da Monterosso a Portovenere, passando per Vernazza, Corniglia, Riomaggiore e Canapiglia, Il paesaggio in questo tratto è dominato dai pendii montagnosi la cui antica asprezza è smorzata dalle interminabili fasce dei «cian», gli antichi terrazzamenti coltivati a vigneti che si inerpicano verso l'Appennino. E' questo lo scenario di quello che per la gente delle Cinque Terre è uno degli avvenimenti più important dell'anno: la vendemmia. Sono questi i vigneti che producono il rarissimo Sciacchetrà, una varietà del vino bianco Cinque Terre, cantato da Dante e Petrarca e apprezzato attraverso i secoli da Papi e Imperatori. In alto, sui monti, ci sono i piccoli centri antichi, arroccati in posizione guardinga per difendersi dalle incursioni dei saraceni. Qui anche la Via dell'Amore, scavata a picco sul mare tra Manarola e Riomaggiore. Sulle panchine dislocate a metà strada — oggi un invitante punto di sosta — nei tempi passati probabilmente si davano appuntamento gli innamorati dei due villaggi. Manarola è un centro così piccolo da avere un porto tanto angusto che i pescatori—per la gioia dei turisti curiosi — devono issare a forza le barche sulla piazza del paese con l'aiuto di un argano. Riomaggiore, il villaggio in cui ha termine la passeggiata e da dove si può riprendere il treno, è tutto in discesa, tra i vigneti e gli ulivi della valle del rio Maior. Già nel periodo di bassa stagione bisogna prenotare con ampio anticipo nelle pensioni e negli alberghetti di Monterosso, Riomaggiore e Vernazza. Per chi volesse affittare camere o appartamenti da privati, la Pro Loco di Monterosso, tel. 0187-817.506, fornisce indicazioni e indirizzi. Anche i proprietari di aziende agrituristiche, come la Comunità Montana «Riviera Spezzina» di Levanto, in via Varego 15, tel. 0187-808.226, accolgono visitatori. Per ristorarsi tra una camminata e l'altra, la scelta è tra ristorantini e locande che servono specialità locali a base di pesce. Maria Grazia Casella Un'immagine di Vernazza uno dei comuni delle Cinque Terre

Persone citate: Corniglia, Maior, Maria Grazia, Papi, Petrarca, Vernazza