Pippo fa teatro

Pippo fa teatro Taormina con Baudo e la Antonelli Pippo fa teatro Dice il presentatore: «Rilancerò il giovedì in tv» Osserva l'attrice: «Mi vedrete presto a Canale 5» TAORMINA. Di tutto può essere incolpato Pippo Baudo, non di essere un pigro siciliano. A Taormina era già arrivato all'apertura, è tornato a Catania per presentare il cartellone dello Stabile — ed ha ringraziato Turi Ferro d'avere impietosamente ai suoi esordi fatto notare la sua scarsa capacità di attore avviandolo così a una più redditizia carriera —, venerdì era ancora qui a provare la nonpassetella. Noi lo abbiamo stuzzicato chiedendogli se ha incontrato Mike, il suo futuro rivale del giovedì, quando dovrà difendere i colori della Rai. «Noi ci stimiamo molto ma ci frequentiamo poco. Adesso Mike è in vacanza, comunque rilanciare il giovedì è cosa che mi stimola perché è una serata che ha una sua tradizione. Il sabato invece lo avrei rifiutato, ormai sta diventando una specie di affollata corrida dalla quale mi tengo volentieri fuori». Tornare dopo due anni al teatro Greco lo ha riempito di gioia. «Questo teatro esercitava su di me, ragazzo, un gran fascino. Allora non avevo l'età per la macchina e salire qui per me equivaleva a una partenza per Londra». Ancora splendida in un classico abito nero Laura Antonelli, premiata nell'affollata lista per «Milizia» (1973). La figura ben costruita da ex insegnante di ginnastica, il viso quasi non toccato dagli anni (47). Non le dà fastidio vedere la sua quasi coetanea Sandrelli ancora e sempre in copertina? «Perché?! E' brava, ha fiuto nello scegliersi i film. Eppoi a me importa la mia vita. Mi vedrete in televisione il 26 settembre — credo su Canale 5 — in uno sceneggiato di 12 puntate: "Disperatamente Giulia". Niente paura, Carmen muore alla sesta puntata... Il regista è Enrico Maria Salerno che fa anche mio padre. Io sono una ragazza di campagna nel periodo fascista che si sposa senza amore ed ha una figlia (Giulia) da un partigiano. E' Tany Welch, bella quasi come sua madre». Non ti dà'fastidio fare la madre? «No, perché in principio ho 20 anni. Non lo farei per tutto un film. Piuttosto una ottantenne, truccata giusta. Adesso poi vivo la mia seconda giovinezza: ho lasciato la casa di Roma, vivo in campagna a 40 chilometri e fra poco verranno a stare da me mio padre, mia madre e mio fratello, che erano emigrati in Canada». Ma essere single senza figli non ti pesa? «No, avrò la mia famiglia a darmi serenità. Poi lavoro quando trovo un ruolo che mi piace. Ne ho rifiutati tanti. Ultimamente un serial "Cinema" con Alain Delon per la tv francese. Il mio personaggio era troppo vuoto. Non posso dimenticare la fortuna che ho avuto nell'essere diretta da Visconti e tanti altri». Il Festival può anche dare lo spunto per un nuovo film. Lo ha colto un giovane appena premiato da Nanni Moretti con la «Sacher d'Oro» per «La gentilezza del tocco». Francesco Calogero, messinese, non ancora 32 anni, ha appena finito il suo secondo film ambientato appunto al Festival di Taormina. «Il primo riconoscimento l'ho avuto nell'87 al Festival del Cinema Giovane di Taormina. "La gentilezza del tocco" apriva la rassegna e non posso dimenticare l'emozione che provai in uno stupendo caffè torinese (mai ne avevo visti di così belli) aprendo "La Stampa" e leggendo le critiche. Il sole di Torino improvvisamente mi sembrò più caldo di quello messinese. Poi il mio film ha avuto riconoscimenti a Bellaria, Avellino, al festival di Troja nel Portogallo, ma è stato diverso». Calogero ha finito il secondo film «Visioni private» e l'idea gli venne proprio qui, al festival dello scorso anno. «Al tavolino di un bar, vedevo passare attori-amici come Peter Berling, caro a Fassbinder. Pensai di utilizzarli, cominciai a girare delle interviste a. Gessyca Ford, a Patrick Bauchau e tanti altri, poi le abbiamo legate: ognuno parla la sua lingua. Anche l'arabo». Molti si riconosceranno nel tuo film? t. ? «Direi di sì». Chi hai trattato peggio? «Naturalmente i critici, ma anche certi giovani registi non ci fanno una bella figura». Adele Galletti