Nel ventre della Bastiglia
Nel ventre della Bastiglia Da domani fino all'8 agosto spettacoli al Forte Sperone di Genova Nel ventre della Bastiglia Ogni sera via libera al Teatro della Tosse GENOVA. Con la celebre prigione di Parigi, ha qualche suggestione architettonica e paesaggistica, ma soprattutto provoca una singolare consonanza di atmosfere. Dall'I all'8 di agosto, il Forte Sperone, che si erge sulle alture del Righi, ospita ogni sera (inizio ore 21) «Nel ventre della Bastiglia», uno spettacolo-evento del Teatro della Tosse, per iniziativa dell'assessorato alla Cultura della Regione Liguria, con la collaborazione del Comune e della Provincia di Genova. «Nel ventre della Bastiglia» è ispirato liberamente ad immagini ed episodi della Rivoluzione francese ma, come lo stesso Conte tiene a precisare, «non è, né poteva essere un testo critico sull'avvenimento di cui ricorre il bicentenario». Previsto inizialmente a Forte Begato, e poi trasferito per ragioni tecniche a Forte Sperone (Genova ha 15 forti e 16 chilo¬ metri di mura: un patrimonio unico ed eccezionale, ancorché poco valorizzato), lo spettacolo sarà una sorpresa per tutti. Secondo le intenzioni di Tonino Conte, gli spettatori avrebbero dovuto dar vita ad un «serpentone», stretto e lungo, che avrebbe attraversato le 25 stanze a volta che compongono il piano terra del massiccio edificio quadrangolare, costruito fra il secolo quattordicesimo e il 1800 fino a sbucare nella piazza d'Armi, al cui centro è innalzata una ghigliottina. Dentro, si sarebbero visti Marat, immerso nella bagnarola di zinco, dove è stato assassinato da Charlotte Corday (è l'immagine tradizionale, dipinta da Jacques Louis David), un burattinaio che recita per i progionieri una scena delle Nozze di Figaro di Beaumarchais, Madame Roland che scrive la sua ultima lettera, Andrea Chenier che compone un poema, la fa- f miglia reale in attesa dell'esecuzione, il Conte di Mirabeàu che arringa con foga un gruppo di ladruncoli, senza accorgersi che la Primula Rossa sta organizzando la fuga in Inghilterra di un manipolo di aristocratici... Ma Io schema ha subito, dopo le prove, qualche variazione, per «meglio legarsi all'ambiente». Dice Conte: «Il serpentone non ci sarà più». E oltre non si spinge. Per sapere se davvero il boia, fra rulli di tamburi, farà scendere la lama a decapitare non la testa del Re di Francia ma un'anguria, se con la modica somma di un franco si potrà acquistare un berretto frigio con coccarda da mettere in testa, e se lo spettacolo finirà con una grande fiaccolata di pubblico e attori, non resta altro che recarsi al Forte Sperone. Stefano Delfino
Luoghi citati: Francia, Genova, Inghilterra, Liguria, Parigi
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