Magnifico Royal Ballet

Magnifico Royal Ballet La Compagnia diretta da Wayne Eagling a Vignale Danza Magnifico Royal Ballet E' stato presentato un programma composito di grande rilevanza Il virtuosismo accademico sposato alla moderna espressività VIGNALE. Con la rappresentazione di sabato scorso si sono avviate a conclusione le esibizioni delle compagnie di ballo internazionali invitate a Vignale Danza '89, spettacolo tra i migliori e di immenso successo che ha visto in scena il prestigioso Royal Ballet Ensemble diretto da Wayne Eagling, un agile complesso di solisti ed étoiles del Covent Garden Royal Opera House di Londra. Prodotto di una disciplina estremamente rigorosa, la compagnia ha presentato un programma composito di grande rilevanza, dando eccellènte prova di virtuosismo accademico quanto di moderna espressività. Il brano di apertura è stato Monotones II di Frederick Ashton, sulle Trois Gymnopédies e Trois Gnossiens di Erik Stie. Un balletto concertante di raffinata eleganza che mette pienamente in luce la grande maestria compositiva di Ashton nel continuo fluire di una apparentemente semplice ma miracolosamente geniale concatenazione di sequenze, modulate con cristallina purezza di stile da tre ballerini in calzamaglia e calotta bianca, che della orchestrazione debussiana hanno svelato ogni cromatica sfumatura. Ne sono stati splendidi interpreti Philip Bropmhead, Mark Silver e la rivelazione della serata Darcey Bussell, una ballerina appena ventenne di solidissima tecnica e sfolgorante bellezza. Sono seguiti alcuni brani dal Lago dei Cigni: il «pas de trois» con Nicola Roberts, Fiona Brockway e un aitante Peter Jacobsson; il celebre «pas de deux» del Cigno Bianco con Deborah Bui e Wayne Eagling; l'indiavolata «Tarantella» di Nicola Roberts e Simon Rice, e l'ammaliante Cigno Nero di Fiona Chadwick. Return to the strange land di Jiri Kylian su musica di Leos Janacek, fu composta nel 1973 per commemorare la repentina morte del coreografo John Cranko, un omaggio dell'allievo a colui che gli permise di iniziare quella carriera coreografica che lo avrebbe reso celebre. La I morte è la terra straniera che Kylian descrive in questa evocazione. Gesti di profonda umanità, tecnicamente assai ardui, dai quali fatalità e tristezza dell'azione lasciano trasparire il lacerante ricordo, esaltato dal rifiorire di una rassicurante speranza. Wayne Eagling, Fiona Brockway e Ashley Page hanno interpretato perigliosi percorsi, intessendo acrobatiche figure di grande seduzione, sul contrappunto delle complesse evoluzioni di Fiona Chadwick e Anthony Dowson. Elite Syncopations di Kennet Mac Millan su musica di Scott Joplin, Paul Pratt, James Scott, Joseph Lamb, Max Morath, Donald Ashwander e Robert Hampton in vari arrangiamenti, creata per il Covent Garden nel 1974 con scene e costumi di Ian Spurling, è un prodotto del boom del Ragtime dei primi Anni Settanta: una serie di movimenti eccentrici nei quali il Royal Ballet dimostra tutta la sua moderna sensibilità. La scena si apre mostrando l'intero complesso dei ballerini che. indossano costumi estrosamente deco- rati a strisce multicolori con fantasiosi cappelli, in un'atmosfera che è quella rilassata di un «divertissement» degno di un clima di New Orleans. Pur essendo mancata l'orchestra in palcoscenico, che nella versione originale eseguiva la musica dal vivo, il risultato è stato egualmente esilarante, anche per le numerose gags. Una danza generale briosissima, fatta di giochi impertinenti, sarcastici corteggiamenti e situazioni paradossali sulle trascinanti musiche di «Hothause Rag», «Nightingale Ragtime», «Golden Hours Rag», «Bethena Concert Waltz», sino all'indiavolato «Cataract Rag» con la stella ospite Cynthia Harvey. Successo travolgente. Gianni Secondo Vignale. Ashley Page dei Royal Ballet

Luoghi citati: Londra, New Orleans, Vignale