Libero mercato all'Est
Libero mercato all'Est In Polonia parte la riforma del neo-segretario Rakowski Libero mercato all'Est Ma Solidarnosc non è d'accordo VARSAVIA. Da domani libero mercato alimentare in Polonia, malgrado la decisa opposizione l'dei rappresentanti di Solidarnosc e di una fetta consistente del comitato centrale. Passa insomma la «terapia d'urto» proposta dal capo del governo uscente, Mieczyslaw Rakowski, appena eletto alla segreteria del partito comunista dopo oltre otto anni di «guida Jaruzelski». E' stato lo stesso primo segretario uscente a proporre la candidatura di Rakowski, che ha presentato un programma a due facce: da un lato ha promesso un ruolo fondamentale al Poup nella radicalizzazione delle riforme economiche, dall'altro ha accettato l'alleanza dell'apparato conservatore. Non a caso, oltre a un gruppo di giovani riformatori, il nuovo numero uno ha cooptato nella direzione tre esponenti dell'ala conservatrice: Janusz Kubasiewicz (primo segretario a Varsavia) e Manfred Gorywoda (primo segretario a Katowice) nell'ufficio politico, oltre a Wlo- dzimierz Natorf, ex ambasciatore a Mosca, nella segreteria del comitato centrale. La fusione di un programma economico radicale — riforme di mercato e politica «inflazionista» — e di un'alleanza con l'apparato conservatore promette una forte tensione ideologica con l'opposizione. Non a caso l'ultimo atto del governo uscente di Rakowski, ed il primo politico dopo la sua elezione alla segreteria, è stata la decisione d'introdurre da domani, come previsto, il mercato libero alimentare malgrado la decisa opposizione di Solidarnosc e del venti per cento del comitato centrale. Il neosegretario sembra tuttavia poter contare, almeno per il momento, sul favore di una società stanca di un mercato vuoto e depresso nonché sul sostegno oltre che della maggioranza del plenum anche su quella dei partiti alleati e degli stessi sindacati ufficiali (Opzz). Naturalmente, come teme Solidarnosc, nel medio termine le conseguenze sul fronte dei prezzi, che dovrebbero aumentare di tre o quattro volte, potrebbero condurre a nuove tensioni sociali e scioperi. Per la prima volta, in ogni caso, il partito sembra aver ritrovato — come aveva promesso d'altra parte lo stesso Rakowski prima del plenum — un'«unità intorno ad obiettivi concreti». In particolare, il Poup ha l'impressione di disporre di un programma di riforme economiche troppo radicale persino per Solidarnosc e per l'ala tradizionalmente più liberale, ma anche più cauta e forse competente, del comitato centrale. Guidata dall'ex responsabile dell'economia nel comitato centrale, tale fazione, che sembra aver trovato un alleato nell'ex ideologo capo del partito Marian Orzechowski, accusa il neosegretario di portare avanti un programma non concordato alla «tavola rotonda» e che rischia di far piombare il Paese in una fase di «iperinflazione» e di ristagno della crescita economica, per di più con il rischio di conflitti sociali. Sia Baka che Orzechowski, il cui intervento al plenum non è stato privo di accenti critici nei confronti del gabinetto uscente, si son dovuti dimettere dalla segreteria, per lasciare il passo alla nuova équipe di Rakowski, pur restando nell'ufficio politico. Una sconfitta sottolineata dal fatto che né stampa né televisione hanno informato il pubblico polacco sulle ragioni delle dimissioni di Baka, intervenute già nella primissima fase del dibattito plenario. La decisione del nuovo leader comunista di introdurre il mercato libero alimentare sembra d'altra parte esser motivata anche dalla necessità di non lasciare questo compito ingrato a un nuovo governo che deve contare sull'appoggio parlamentare dell'opposizione. Mieczyslaw Rakowski, ex premier appena eletto segretario del pc polacco
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