Riappare il «Barone Nero» di P. Poi.
Riappare il «Barone Nero» Aereo da turismo rubato atterra davanti ad una stazione di Parigi Riappare il «Barone Nero» Fugge lo sconosciuto, ed abile, pilota PARIGI. Alle due del mattino di domenica gli abitanti della rue Leon Geffroy, a Vitry-sur-Seine, un sobborgo di Parigi, sono stati svegliati da un insolito rumore. Il rombo di un aeroplano, un piccolo Cessna 150 da turismo, in fase di atterraggio. Ma a Vitry non esistono aeroporti. Il terreno scelto dal pilota per scendere era proprio la larga rue Geffroy. Il Cessna si è adagiato dolcemente, guidato da mano esperta, è passato rullando davanti alla stazione ferroviaria ed ha urtato infine con l'elica uno degli alberi che costeggiano la via. Pilota e passeggero sono scesi e si sono allontanati correndo. Una fuga che testimonia dell'assenza di un guasto: quell'aereo era sceso proprio lì, nel centro di Vitry, in segno di sfida. Ieri mattina il signor Lisart, pilota professionista e istruttore di volo all'aeroporto di Lognes, in Val di Marna, contem¬ plava desolato il suo Cessna con l'elica deformata. I due ignoti piloti lo avevano rubato poco prima del loro exploit a Vitry. Incustodito, sotto la torre di controllo di Lognes, dove veniva posteggiato da diversi anni ogni sera, il Cessna era stato facile preda. Tanto più che a Lognes (40 km da Vitry) non esiste alcun controllo notturno. E' una base aerea abbandonata la notte, come quasi tutti i piccoli aeroporti francesi. Una nuova impresa del «barone nero»? L'interrogativo veniva spontaneo ieri agli inquirenti della polizia dell'aria. Il fantomatico aviatore che a più riprese sorvolò Parigi di notte — nonostante il divieto assoluto di entrare nel cielo della capitale — due anni fa, potrebbe aver ripetuto il colpo, questa volta in periferia. Albert Maltret, che atterrò nell'estate del 1986 sui Campi Elisi e venne arrestato un anno più tardi do¬ po un sorvolo diurno della capitale, sembra fuori gioco. E' troppo sorvegliato, ormai, e in più gli è stata ritirata la licenza di volo. Ma ha fatto scuola perché le irruzioni notturne nel cielo parigino, a dispetto di una sorveglianza accresciuta, sono state almeno dodici dall'86. Il presidente della Federazione aeronautica sostiene che l'episodio di Vitry potrebbe essere la risposta indignata di un pilota alle numerose restrizioni di volo che vincolano l'aviazione leggera in Francia. A causa del recente vertice dei Sette, ad esempio, nessun aereo da turismo ha potuto volare nella regione parigina per una settimana. Ma quando il dirigibile inglese, con sofisticati strumenti di controllo, che era stato affittato dallo Stato per vegliare Parigi, se ne è andato, il provocatore di Vitry ha portato a compimento l'impresa. [p. poi.]
Persone citate: Albert Maltret, Barone Nero
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