E domani sera toccherà a Oscar Peterson di Alberto Gedda

E domani sera toccherà a Oscar Peterson I grandi del jazz in scena a Juan-les-Pins E domani sera toccherà a Oscar Peterson In programma anche la cantante Dee Dee Bridgeivather e Chick Corea ANTIBES. Dopo la «strana coppia» dell'anno scorso, formata da Carlos Santana e Wayne Shorter, questa sera sul grande palco allestito fra le spiagge e la fascinosa pineta Gould di Juanles-Pins è di scena per il festival del jazz un altro duo atipico: George Benson e McCoy Tyner che qui arrivano sull'onda lunga della rassegna umbra dove hanno registrato un grande successo. Torna così l'interrogativo, per i puristi, sulle strane accoppiate che si formano nelle stagioni dei festival, certo dettate più da esigenze di cassetta che da motivi artistici, sebbene presentate come vie di sperimentazioni e ricerche. «Veniamo tutti e due dal blues. Questa è la nostra radice e quindi non ci sono problemi», ha detto a Perugia Tyner. Ora sono in tournée. Tournée che consente al chitarrista Benson (sempre ai vertici delle hits con i suoi dischi pop/fusion/bluesy) di ripresentarsi al pubblico più sofisticato del jazz con un ottimo biglietto da visita dopo le accuse d'essersi venduto al mercato: McCoy Tyner è infatti considerato «uno degli uomini più austeri del jazz, sperimentatore di inediti linguaggi, gran macinatore di note» ex compagno di John Coltrane. Ma, si sa, d'estate il jazz si prende molte vacanze soprattutto nel vecchio continente europeo che, a detta di Dee Dee Bridgewater, «è il paradiso dei musicisti statunitensi perché il jazz,è veramente più apprezzato in Europa che negli Usa». «E poi qui non c'è razzismo — prosegue la cantante — : se ti fanno sentire nero, sul palco, è comunque una sensazione piacevole, un complimento, non un insulto». La cantante nera, che da tempo vive a Parigi, ha aperto il festival di Juan-les-Pins mer- coledì scorso sostituendo Sarah Vaughan che ha dovuto dare forfait all'intera tournée europea per motivi di salute. La rassegna il prossimo anno festeggerà il trentennio d'attività ricordando tutte le star e i big che qui hanno suonato e cantato con memorabili sessions in riva al mare, nel golfo dove quarant'anni fa Pablo Picasso realizzò «Les pecheurs de Juan» considerata la sua opera più significativa dopo «Guernica». Sarà un italiano, qui amatissimo, a concludere giovedì sera il festival: Paolo Conte. Una presenza già applaudita a Juan-les-Pins la cui cornice naturale s'insinua bene nelle canzoni di Conte, pensate a «Sotto le stelle del jazz» ad esempio, che vien presentato come «le Maestro Conte, très nostalgique du jazz originel, mais aussi de toute la culture des années vinght». Il cantautore (che ha ottenuto dischi d'oro in Francia e Olanda) arriverà sul palco a sera inoltrata, dopo la cantante francese Liane Foly che riprende la tradizione di Juliette Greco e Magali Noél ma rilancia lo stile «érotico/jazzy» della Birkin e Bardot «sussurrando parole crude che si censurano ma che si sentono sul sofà...». E una carica di d'erotismo si rovescerà anche mercoledì quando di scena sarà Joe Cocker: non tanto per il sex appeal del rock/bluesman inglese, quanto per la forza dei suoi pezzi a partire dal mitico «With a little help from my friend» per arrivare a «Woman to woman», «You can leave your hat on» (e siamo a «Nove settimane e mezzo»...), «Unchain my heart», all'esplicita «One night of sin», una notte di peccato, notte e peccato: un'invito a nozze nell'obliqua Costa Azzurra dei grandi hotels e delle pensionci¬ ne. Domani sera in pista ci sarà un altro big, Oscar Peterson con Bobby Durham e Steve Wallace, preceduto dal quartetto di Charles Lloyd. Complessivamente i concerti proposti dal cartellone della rassegna (la cui immagine è affidata all'ultima opera di Nicolas de Stael, «Il grande concerto», 1955) sono una ventina, presentando fra l'altro Chick Corea e Keith Jarrett. Ma la festa continua con le piccole e grandi bands che attraversano Antibes, Biot, Vallauris, Sophia Antipolis per fare di luglio il mese del jazz. Come fatto musicale, certamente, ma anche di grande festa e di coinvolgimento popolare: tanto dixieland, dunque, nelle piazzette con tromboni, tube e sax per ballare tutti insieme. Alberto Gedda Stan Getz: un grande successo al festival di Aosta

Luoghi citati: Aosta, Europa, Francia, Olanda, Parigi, Perugia, Usa