Il litigioso creatore di Madonne imbronciate di M. T.

Il litigioso creatore di Madonne imbronciate Da poco si è scoperto il vero nome di Michele di Michele Ciampanti, mitizzato, falsato Il litigioso creatore di Madonne imbronciate Un ribelle che interpretava Botticelli in modo spregiudicato LLUCCA ITIGIOSO, violento, fazioso, non poteva che essere così quell'estroso pittore di Madonne dai grandi occhi a mandorla, dalle mani sottili, dalle larghe fronti. Un ribelle insomma che interpreta Botticelli in maniera tutta sua, libera, spregiudicata. E non doveva essere facile a Lucca, in quegli anni. E' Michele di Michele Ciampanti, il più anziano dei protagonisti lucchesi di fine 1400, documentato dal 1463 al 1511. Sinora lo si conosceva come maestro di Stratonice, nome datogli nel 1931 da Berenson che aveva raccolto il primo gruppo di opere intorno a due pannelli di cassoni con Storie di Antioco e Stratonice (San Marino, California, Huntington Museum). Mitizzato, falsato, il povero pittore era diventato nel tempo addirittura «senese». Ma qual¬ che anno fa, dai libri di un notaio lucchese è saltato fuori il nome, nell'atto di commissione del 1482 di una incantevole tavola, sospesa sopra l'altare della parrocchiale di Montignoso di Massa (allora dipendente da Lucca): un vivace e malizioso trittico con una Madonna copiata dalle donne dei vicoli e i santi Vito, Modesto, Giovanni Battista e Pietro, dai tratti marcati e nervosi. Oggi chi capita in Versilia può fare un salto tra i castagni di Montignoso, non lontano dal C in quale per vedere, nella chiesa ricostruita, il prezioso dipinto. Prezioso, perché di questo originale maestro rimane ben poco nel nostro Paese: distrutti gli affreschi del duomo di Pietrasanta e di Lucca, le tavole sono in collezioni straniere, soprattutto americane. Rimangono gli scritti dei notai a spiegare il caratteraccio del pittore e i volti imbronciati ed inquieti delle Madonne: 28 gennaio 1469 è condannato a 6 lire e 3 soldi per una rissa con lo spadaio Girolamo di Matteo di Villa Basilica; 29 agosto 1470 è accusato di aver percosso con un sasso Maddalena, figlia di Michele Gregori; 22 ottobre 1470 presenta una supplica al Consiglio Generale di Lucca per essere liberato da una multa di 6 lire non pagata. In compenso è possibile incontrare in Lucchesia alcuni dipinti del figlio, continuatore della bottega: Ansano Ciampanti, notizie dal 1498 al 1535. Maestro di qualità, era noto sinora agli storici dell'arte come «Pittore di San Filippo» dal bel quadro con Madonna col Bambino e i Santi Filippo e Giacomo, ancora nella chiesa di San Filippo nei dintorni di Lucca. Un recente ritrovamento di documenti ha restituito la data 1517 e l'identità del pittore, ancora in attesa di approfondimenti critici. Un'altra Madonna col Bambino tra i Santi Martino e Michele Arcangelo del 1512 è conservata nella chiesa di Meati (Lucca) e forse qualcuna si nasconde ancora sotto falso nome. Aspettiamo di scoprirlo. [m. t.]