Porno-shop, ma con discrezione di Maurizio Tropeano
Porno-shop, ma con discrezione Sentenza del pretore di Ciriè sulla vendita delle videocassette hard Porno-shop, ma con discrezione / negozi devono avere sale riservate e vietate ai minori Piccole sale riservate con la scritta vietato ai minori di 18 anni, anonimi raccoglitori di locandine, nessuna pubblicità. Sono queste le condizioni richieste dal pretore di Ciriè per rendere legale il commercio di cassette hard nelle videoteche. La sentenza, che ha ottenuto il visto della Procura Generale di Torino, è passata in giudicato lo scorso 22 luglio ed è destinata a suscitare polemiche, ma anche a rassicurare i 5500 titolari di videoteche e ridare slancio a un mercato che, nel 1988, aveva fatturato quasi 120 miliardi di lire. Il pretore di Ciriè ha infatti assolto, perché il fatto non sussiste, Enrietti Eraldo e Marti- gnano Giancarlo, due titolari di videoteche colpiti dai provvedimenti di sequestro eseguiti «perché, allo scopo di farne commercio, detenevano presso le proprie abitazioni videocassette e copertine di contenuto pornografico e quindi osceno». Racconta Enrietti: «Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ne vietava il commercio, io eliminai il materiale pornografico, lo imballai e lo portai in garage. Prima del sequestro noleggiavo le cassette porno ma non le esponevo: le tenevo senza custodia, in una cassettiera del banco di vendita, mentre le locandine le avevo catalogate in un raccoglitore. Solo su richiesta di un cliente maggiorenne io mostravo il catalogo. Quando consegnavo la cassetta usavo un contenitore anonimo». Il pretore di Ciriè ha ritenuto leggittimo questo comportamento perché: «Era chiaramente idoneo ad escludere la possibilità che uno o più clienti — diversi dal richiedente — potessero venire a conoscenza delle immagini oscene raffigurate sulle locandine e quindi potessero vedere o percepire qualcosa non conforme al loro sentimento del pudore». Con questa sentenza, finirà forse quella situazione di incertezza che aveva messo in pericolo quindicimila posti di lavo¬ ro. La mancanza di una legislazione certa, le ordinanze della magistratura che, a volte assolveva e dissequestrava, mentre altre condannava e requisiva avevano creato grosse difficoltà al mercato degli audiovisivi e dei videoregistratori. Dice l'avv. Guido Pellegrino: «Il pretore di Ciriè ha dato una visione completa del problema. La sentenza collega il senso del pudore alla libertà: libertà di scelta per chi vuole acquistare il materiale pornografico; ma anche tutela della libertà di chi non vuol vedere offeso il proprio senso del pudore». Maurizio Tropeano
Persone citate: Enrietti, Enrietti Eraldo, Guido Pellegrino, Marti
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