Scocca il momento della Cambogia di Paolo Patrono

Scocca il momento della Cambogia Sotto l'egida di Francois Mitterrand si terrà fra 6 giorni a Parigi una conferenza internazionale Scocca il momento della Cambogia Oggi incontro tra Sihanuk e ilfilovietnamita Hun Senn ROMA. Chi si ricorda più della Cambogia? Del Paese martirizzato con un milione di morti dai Khmer rossi dopo aver subito tutte le tappe più dolorose del lungo conflitto indocinese? Ebbene, anche per questa dimenticata regione asiatica è arrivata una scadenza importante. Una conferenza internazionale sul suo futuro, artefice Mitterrand, si aprirà infatti a Parigi domenica e già oggi il principe Sihanuk, che dell'indipendenza di questo martoriato Paese è il simbolo più popolare, si incontrerà con il premier del regime filo-vietnamita al potere in Cambogia e con i rappresentanti delle fazioni guerrigliere che questo governo combattono: i nazionalisti di Son Sann e i famigerati khmer rossi filocinesi. Dopo mesi di difficili trattative per mettere fine a una guerriglia dimenticata dal mondo ma non per questo meno drammaticata (50 mila sono stati i morti vietnamiti) è venuto il momento, come ha detto Mitterrand, di «offrire al popolo cambogiano la possibilità di ri- trovare, dopo vent'anni di guerre e sofferenze, il diritto di decidere liberamente del suo avvenire e di vivere in pape in un Paese finalmente sovrano». Resta naturalmente da verificare se queste speranze potranno realizzarsi. Perché le difficoltà sono tante, innescate sia dalle rivalità che dividono le fa¬ zioni cambogiane sia dalle incognite legate al comportamento delle grandi potenze. Frutto del consolidato «disgelo» russo-americano e dei migliorati rapporti sino-sovietici era stata, infatti, la decisione del governo vietnamita (protetto da Mosca) di ritirarsi dal paese invaso nel' 78. Questo ri¬ tiro è stato confermato ancora recentemente da Hanoi, e gli ultimi soldati viet dovrebbero partire entro il 29 settembre. Ma nonostante gli ultimi contatti fra Mosca e Pechino, i rivolgimenti in atto nella capitale cinese oggi rappresentano una pesante incognita sulle reali intenzioni della Cina. E oggi, quando l'ex monarca s'incontrerà nel castello della Celle-Saint-Cloud con il primo ministro cambogiano Hun Senn, sul tavolo della trattative si disporranno tutte le tessere di questo difficile puzzle. Il piano di pace predisposto da Sihanuk prevede, infatti, dopo il completamento del ritiro vietnamita, elezioni generab gestite in un processo intermedio da un governo d'unione nazionale formato da quattro componenti: i suoi seguaci, i khmer rossi.i nazionalisti filo-occidentali di Son Sann e la fazione portata al potere dagli invasori. L'obiettivo dichiarato da Sihanuk è una Cambogia neutrale.liberata sia dal marchio del «protettorato» vietnamita sia dall'ideologia comunista. Ma così facendo, l'ex monarca si urta contro ostacoli apparentemente insormontabili. Perché il premier Hun Senn trova largo seguito quando nega ai sanguinari khmer rossi il diritto di partecipare al futuro governo d'unione nazionale ricordando la scia di morti disseminata nel '75-'78 dai seguaci di Poi Pot. E perché, all'opposto, i kmhmer rossi non riconoscono alcuna rappresentatività ai «fantocci» installati a Phnom Penh dai vietnamiti. In questa situazione così ingarbugliata, il rischio è che i partecipanti alla conferenza internazionale (appoggiata dalla Cee e con i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu) si chiamino fuori, statuendo la fine di qualsiasi coinvolgimento internazionale sulla Cambogia. E lasciando ai khmer rossi e alle altre fazioni cambogiane la responsabilità di continuare a uccidersi fra di loro. Paolo Patrono

Persone citate: Cloud, Del Paese, Francois Mitterrand, Hun Senn, Mitterrand, Scocca, Senn