Andreotti e la sua ombra

Andreotti e la sua ombra Andreotti e la sua ombra Abbiamo ora due governi, quello legale, nominato dal Presidente della Repubblica per il governo dello Stato, e il governo-ombra, costituito dal partito comunista, che è un governo simbolico ma non privo di rilevanza politica, e che vuole contrapporsi come alternativa a quello legale nella prospettiva dell'avvenire. Dicendo, come si è detto, che il governo-ombra è una tipica istituzione inglese, che si inserisce in quel sistema in cui di regola si alternano al governo dello Stato i due partiti che a volta a volta risultano vincenti nelle elezioni, si dice una cosa ovvia, che però rischia di impedire che si ricerchi se e quali servigi possa rendere il suo trasferimento, pur se piuttosto artificioso, nel vigente sistema italiano. Gladstone disse orgogliosamente che qualsiasi tribù ha un capo, ma solo l'Inghilterra ha un capo dell'opposizione per significare che l'opposizione si oppone al governo e si prepara a sostituirlo ma non si oppone allo Stato e anzi ne costituisce una parte integrante e necessaria. Sotto questo aspetto il governo-ombra vuole testimoniare la volontà e capacità del partito comunista di sapersi preparare a salire al governo con un sistema di idee proprie, idonee a risanare i mali della nostra società e perciò di aspirare al potere come ad un mezzo perii bene pubblico e non per acquisire posizioni di supremazia sullo Stato e nei riguardi degli altri partiti. E' impossibile non prevedere che anche se ciò avvenisse il partito comunista potrebbe raccogliere più consensi nelle future elezioni ma non necessariamente diverrebbe nel presente un autentico partito di opposizione parlamentare. Le proposte del governo-ombra avrebbero valore per l'avvenire e perciò potrebbero costituire utili messaggi ai futuri elettori ma non instaurerebbero quella prassi dialettico-antitetica che è propria della democrazia parlamentare, in cui il governo, sorretto dalla sua maggioranza, prende le proprie decisioni nell'affrontare i problemi del Paese, e l'opposizione le critica e controlla sotto l'aspetto della legittimità e della convenienza. Un nostro illustre statista, guardando al modello inglese, disse che l'opposizione è una istituzione dello Stato perché è la critica che lo Stato fa dei suoi stessi atti per mezzo di uomini scelti dal popolo che sono, per l'appunto, i rappresentanti dell'opposizione in Parlamento. Ma la critica per essere fruttifera dev'essere continuativa e costante affinché il governo sentendosi controllato non ceda alla tentazione di sconfinare nella sfera dell'arbitrio. Il difetto principale della nostra attuale democrazia è di non avere il freno e il controllo dell'opposizione. Non è del tutto ingiustificato prevedete che propria la natura propositiva della funzione assegnata al governo-ombra potrebbe fornire una facile copertura alla continuità di quel consociativismo di cui l'onorevole Cicchetto vuole liberare il suo partito. Se l'onorevole Cicchetto si rileggesse alcuni discorsi del suo valoroso collega onorevole Iaconi, morto prematuramente, scoprirebbe che il consociativismo ha radici antiche e profonde, rintracciabili nella natura stessa del nuovo Parlamento nato con una forte propensione a diventare Parlamento-governante. Anche le istituzioni hanno una loro vocazione che è in esse infusa dalla lotta della quale sono espressione. Il nuovo Parlamento, sorto dalla lotta contro il fascismo, è nato con una forte carica di potenziale antigovernativo proprio perché il fascismo aveva esaltato ed enfatizzato il governo. E" a questa carica che vi è innestata l'azione per fare del Parlamento uno strumento per accordi che hanno aperto le vie al consociativismo di cui si è nutrito per alcuni decenni U maggior partito d'opposizione che informe anomale è riuscito a consociarsi con l'azione go- SahnrtoreVaHtutti CONTINUA A PAGINA 2 6» COLONNA

Persone citate: Andreotti, Gladstone, Iaconi

Luoghi citati: Inghilterra