Borsano propone il derby a Boniperti di Pier Carlo Alfonsetti

Borsano propone il derby a Boniperti Il presidente del Torino lancia un'idea per l'inaugurazione del nuovo stadio Borsano propone il derby a Boniperti «Il campionato? Andrebbe bene anche un quarto posto» BORNO DAL NOSTRO INVIATO Superate le incertezze e smaltite le arrabbiature, prima di andare in ferie Borsano ha mantenuto la promessa di recarsi a far visita al Torino. Disteso e tranquillo, il presidente è così sbarcato verso mezzogiorno dall'elicottero che l'ha trasportato in Val Camonica insieme a Casasco. Muller? In pratica un piccolo fastidio cancellato dalla routine quotidiana. «Avevate dei dubbi che sarebbe tornato? — chiede a sua volta Borsano — Io non l'ho mai temuto. Gli avevo dato appuntamento per questi giorni e lui è puntualmente tornato, animato da ottime intenzioni». Se la Torino granata si rallegra per il ritorno all'ovile del suo campione, quella bianconera si è però sentita nuovamente tradita. «Vorrei sottolineare — replica Borsano — che una vera trattativa non c'è mai stata. Boniperti me l'aveva chiesto in prestito e io gli ho risposto che non avrei potuto darglielo». E così, tra Toro e Juve, è riscoppiata la guerra fredda. «Nó, anzi siamo in buoni rapporti, al punto che ho detto a Boniperti che mi piacerebbe organizzare un derby, magari a marzo o aprile, in occasione dell'inaugurazione del nuovo stadio». Capitolo abbonamenti, argomento difficile ma che viene affrontato con fiducia. «Rispetto all'anno scorso siamo indietro, ma ci sono confortanti segni di risveglio. Non raggiungeremo i 15 mila che avevo auspicato, ma con 11 mila potremmo anche essere soddisfatti. Abbiamo fissato quote molto basse, popolari. Di conseguenza dovremo penalizzare i non abbonati perché i costi sono molto elevati e con 5 miliardi di deficit nella campagna acquisti e altrettanti nella gestione economica, non possiamo scherzare». Ancora scampoli di mercato: è sempre più diffusa la convinzione che Skoro sia in vendita. «Non credo. E' vero che abbiamo tanti attaccanti, ma abbiamo anche impegni lunghi e logoranti. Comunque deciderà Fascetti, ma non penso che se ne priverà». Crede che il Tornio dovesse in qualche modo essere moralizzato? «L'ambiente del calcio non è immorale, bensì amorale: conta l'ingaggio, molto poco la maglia. Stiamo recuperando posizioni con i giovani, la loro serenità soddisfa molto Fascetti». Dopo il clamoroso caso dei premi, sono già stati pattuiti i compensi per il prossimo anno? «Su questa vicenda credo di essere stato frainteso, ora è scontato che i premi saranno rapportati alla posizione di classifica». Qualcuno, come Cravero, l'anno scorso si sentì trascurato. «E con ragione. Ci sforzavamo di recuperare soprattutto Muller; l'uomo che, in virtù della sua classe e della sua fantasia, poteva davvero diventare decisivo. Peraltro, il brasiliano andava compreso per i suoi problemi. E per il fatto che si era venuto a inserire in un ambiente così diverso da quello abituale. Comprensibile che Cravero abbia avvertito meno attenzione attorno a sé». Scontata la vittoria del campionato? «Vorrei il minimo dei punti per essere promossi. Andrebbe bene anche il quarto posto». Come annunciato, Borsano ha pranzato con i giocatori (che oggi si esibiranno nella prima «vetrina» stagionale contro il Borno) e con il ministro Prandini che è di queste parti. Appassionato di calcio, ma non tifoso, anche se'recentemente gli è stata offerta la vicepresidenza del Genoa, il nuovo titolare del dicastero dei Lavori Pubblici non ha tuttavia nascosto simpatie per il Milan. Al quale, però, Prandini. lancia precisi ammonimenti: «Deve fare attenzione a non vincere troppo perché rischia di diventare antipatico». Quindi, un consiglio a Berlusconi affinché... freni? «Sì, d'altra parte non credo proprio che voglia alienarsi simpatie. Potrebbe essere controproducente». Pier Carlo Alfonsetti IBll 11É11Ì M ■ y%:- Iti Il presidente Borsano

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