Senna e Prost, sempre la slessa musica di Cristiano Chiavegato

Senna e Prost, sempre la stessa musica L'ultima domenica di luglio vive il suo momento più emozionante con la Formula 1 sul circuito di Hockenheim Senna e Prost, sempre la stessa musica Posizioni immutate dopo le prove di ieri Le due Ferrari partono in seconda fila HOCKENHEIM DAL NOSTRO INVIATO Si accendono i motori. Le visiere si abbassano, il rombo diventa frastuono, il semaforo è rosso. Scariche di adrenalina, pulsazioni che salgono alle stelle: negli abitacoli i piloti, con gli occhi puntati sulla prima curva sono immobili. Poi, all'improvviso arriva il verde ed è il finimondo. Ventisei bolidi lanciati, ognuno dei quali vorrebbe superare almeno il vicino di fila, per dimostrare che è più bravo. Il rito si ripete quasi ogni due domeniche, da aprile a novembre. E' lo spettacolo della Formula 1, lo sport del brivido, dei forzati della velocità. Con i protagonisti, il piede schiacciato sull'acceleratore, che rischiano senza pensare al pericolo. E la gente sugli spalti vive questo momento drammatico con grande esaltazione. I piloti sono gli schiavi di un mondo dorato, alcuni solo per affermare la propria personalità (come Senna, già ricchissimo di famiglia), altri dichiarati mercenari alla ricerca della fortuna, pronti a tutto per entrare nella jet-society degli aerei executive, degli elicotteri, degli yacht di lusso, delle belle donne, della fama. • Ma sulle loro spalle pesano interessi industriali enormi. Una battaglia senza esclusione di colpi, fra immagine e ricerca, con investimenti di centinaia di miliardi. Non sempre ciò che viene sperimentato su una monoposto da corsa è trasferito sulle automobili di serie, ma sovente precorre i tempi, fa parte di una sperimentazione avanzata. Il prestigio e la notorietà della Ferrari si scontrano con la sete di successo della Honda, la potenza della Ford deve fare i conti con le ambizioni della piccola Lamborghini. II tutto si mescola poi nel cocktail esplosivo della gara in un clima agonistico esasperato, dove l'individualità è assoluta, dove anche il compagno di squadra viene considerato un rivale, anzi l'avversario più pericoloso. Ed anche oggi nel G. P. di Germania il leit-motiv è identico: Senna contro Prost, la Ferrari contro la McLaren e gli altri a sperare negli errori e nelle disgrazie dei favoriti. Il secondo turno di qualificazione non ha cambiato molto. Ayrton Senna non è riuscito a migliorare il fantastico tempo di venerdì. Il brasiliano nella prima giornata aveva sacrificato persino la vettura alla prestazione. Ci si era accorti alla sera, infatti, che saltando brutalmente le chicanes, il campione del mondo aveva compromesso addirittura il telaio. E dall'Inghilterra è arrivato in tutta fretta un nuovo chassis (a dire il vero prelevato da un camion che si stava dirigendo ad Imola per alcune prove in programma la prossima settimana), montato nella notte da meccanici stravolti dalla fatica. Per onorare il loro lavoro Senna ha tentato di migliorarsi, ma non c'è riuscito. Avrebbe dovuto rischiare troppo (in parte lo ha fatto, ma una sbandata troppo violenta lo ha riportato a più miti consigli) per andare oltre. E del resto non era neppure necessario. Prost ha rosicchiato qualche millesimo, mentre le Ferrari sono rimaste sulle loro posizioni: terzo Mansell, quarto Berger, senza progressi. Un paio di passi avanti invece per le Williams di Patrese e Boutsen che hanno scavalcato la Benetton di Nannini, portandosi a ridosso delle vetture di Maranello. Si è rivisto addirittura Nel¬ son Piquet, ottavo tempo, autore del più bel balzo in avanti della giornata, con quasi due secondi sul giro. E con lui in evidenza quel Jean Alesi che ha preso il posto di Alboreto alla Tyrrell. Il picciotto francese originario della siciliana Alcamo ha incantato tutti. Decimo tempo e un giro da manuale inseguendo la McLaren di Senna. Per contro Michele Alboreto, sulla Lola-Larnborghini, alle prese con una frizione che funzionava male, dopo aver superato le prequalifiche per 1 millesimo di secondo, ha ottenuto il ventiseiesimo e ultimo posto, con 16 millesimi su Luis Sala, inutilmente tirato in scia dal compagno di squadra Martini. Un bel passo avanti per il milanese che stavolta ha staccato il rivale di 1 metro e 19 millimetri, un abisso rispetto al nulla del giorno prima. La gara, minacciata purtroppo da previsioni di temporali proprio nelle fasi della partenza, si presenta teoricamente tutta a favore delle McLaren, in quanto la Ferrari sembra non digerire bene il tipo di tracciato. «La vettura va benissimo — ha detto Gerhard Berger — ma perdiamo in accelerazione all'uscita delle tre chicanes. Manca la potenza del motore a basso regime di giri». E questa è stata anche più o meno la spiegazione di Mansell, che pure ha guidato come un ossesso (impressionanti al proposito le riprese dalla minitelecamera a bordo della rossa vettura, come un video-game accelerato). E così la pensano i tecnici di'Maranello. La Ferrari potrebbe puntare sulle gomme che forse consuma un po' di meno delle rivali, ammesso che essendo costretta a forzare per tenere il ritmo non si ritrovi poi in difficoltà proprio con i pneumatici. Gli uomini della Honda, per bocca dell'ing. Goto, hanno fatto sapere ' comunque che non si faranno cogliere di sorpresa in caso di pioggia. «Non dovremmo avere problemi in caso di pista bagnata perché dopo i guai di Montreal abbiamo condotto un test simulato in condizioni estreme». Nulla è lasciato al caso. Gelosi dei loro segreti i giapponesi hanno dato ordini severi. Ieri Ron Dennis, boss della McLaren, ha praticamente cacciato con il dito levato l'ing. Pier Guido Castelli e l'ing. Paolo Massai, rispettivamente responsabile tecnico e dei motori della Ferrari che avevano osato affacciarsi ai box della scuderia inglese dove giaceva un dieci cilindri Honda in esposizione. Ma gli uomini che arrivano dal Sol Levante (che all'esordio della nuova Ferrari a Jerez non avevano avuto riguardi nello scattare centinaia di foto) hanno la faccia tosta di impressionare sulle loro pellicole tutto quanto può essere interessante. Ieri era stata appena smontata una delle piccole telecamere (costruite in Inghilterra) poste sul cupolino delle Ferrari che già gli obiettivi grandangoli erano in azione. Sul piano del mondiale oggi Senna gioca una carta importante. Deve vincere almeno, un paio di gare per recuperare in classifica e disturbare psicologicamente Prost. Il brasiliano ieri non si è presentato alla consueta conferenza stampa del dopo prove (multa prevista 10 mila dollari) adducendo un malore. Ma stava benissimo, forse pensava già alla tattica per ingabbiare Prost e respingere gli eventuali attacchi delle Ferrari. Cristiano Chiavegato

Luoghi citati: Alcamo, Germania, Imola, Inghilterra, Maranello