Frutta, la Spagna ci ha stracciati

Frutta, la Spagna ci ha stracciati La matricola della Cee ora esporta più dell'Italia, praticamente perso il mercato degli agrumi Frutta, la Spagna ci ha stracciati E il maltempo ha dato l'ultima mazzata, specie in Emilia Prima la siccità, ora la grandine hanno distrutto i frutteti ROMA. Dopo mesi di verifiche, controlli e conteggi è arrivata la conferma: la Spagna nel 1988 ha battuto di diverse lunghezze l'Italia nell'export di frutta, agrumi e ortaggi. La nostra concorrente più agguerrita ha compiuto l'anno scorso un sorpasso in piena regola nei confronti dei produttori italiani, esportando 32 milioni di quintali di frutta e verdura, di cui 20 milioni di agrumi. E noi? L'Italia nel 1988 ha venduto all'estero 27,5 milioni di quintali di prodotti ortofrutticoli con un attivo di 1200 miliardi per la nostra bilancia commerciale con l'estero. Un buon dato dunque; peccato che nel 1987 il saldo positivo fosse stato di 1500 miliardi, il che vuol dire una perdita secca, l'anno scorso, di 300 miliardi. Ma non è tutto: anche il 1989 non è incominciato in modo brillante. Nei primi due mesi dell'anno le importazioni del settore sono state di 3 milioni 550 mila quintali, mentre le esportazioni si sono fermate a 3 milioni 476 mila il che equivale ad un passivo di 74 mila quintali. E'una situazione pesante, che bisogna affrontare senza perdere tempo. Ne conviene, con amarezza, il presidente nazionale del sindacato importatori-esportatori di prodotti ortofrutticoli c agrumari, Quinto Agostini: «La nostra incapacità di essere competitivi sta diventando cronica. La Spagna ci ha ampiamente superati e di questo passo sarà faticoso mantenere le già critiche posizioni del 1988. Nel 1987 abbiamo perso circa 300 miliardi di lire di prodotto esportato, perdendo in pratica il settore agrumario; questo perché non produciamo le varietà che il mercato richiede». «Bisogna correre ai ripari — conclude Agostini — e la prima cosa da fare è lanciare una valida campagna mirata, che rilanci il prodotto italiano e gli faccia riguadagnare spazio sui mercati europei». Fin qui all'estero. Ma diamo un'occhiata anche a quel che succede sul «fronte interno». In Romagna, da cui proviene oltre il 23% del prodotto ortofrutticolo nazionale, il maltempo (prima siccità e poi grandine) ha quasi annientato il raccolto di nettarine e notevolmente compromesso quelli di pere e susine. La sola provincia di Forlì produce, ogni anno, un milione e 40 mila quintali di pesche e 454 mila quintali di nettarine (l'esportazione è di 1 milione 206 mila quintali); se si considera l'intera Emilia-Romagna si arriva ad una produzione complessiva di circa 4,5 milioni di quintali (fatturato oltre 300 miliardi), contro un globale nazionale di 11 milioni di quintali (fatturato circa 800 miliardi). «Bisogna rendersi conto esattamente dei danni che pioggia e grandine provocano — spiega Romeo Lombardi, presidente dell'Associazione Produttori ortofrutticoli —S una pesca toccata dalla grandine non può più essere venduta come prodotto di prima scelta, il prezzo scende immediatamente sotto la soglia di remunerati vita, crollando da 500 a 250 lire il chilo». «Invece — prosegue Lombardi—la frutta che ha avuto, nel momento della maturazione, un eccesso di acqua cambia i tempi di conservazione; ne deriva un frutto che "non tiene", ossia matura troppo in fretta. Sono facili da immaginare i danni che ne conseguono al momento della vendita, soprattutto sui mercati esteri per i quali necessitano lunghi stoccaggi». C'è ancora un aspetto da sottolineare, di questa crisi: il pesante contraccolpo sul generale movimento di sviluppo, ricerca e sperimentazione nel campo delle nuove tecnologie che, proprio in Romagna stanno avendo un momento particolarmente felice. (Tra l'altro, l'ortofrutta ottenuta con i metodi di lotta integrata e biologica appare oggi 1 unica ad aver tenuto di fronte alla flessione del settore). In questi giorni l'Anca-Lega solleciteràun incontro con i ministeri competenti per richiedere l'attivazione della legge 590 sulla grandine e l'estensione di quellasulla siccità. Vanni Cornerò ORTOFRUTTA BILANCIA COMMERCIALE +.1500 MILIARDI 1988 + 1200 MILARDI ÉÉ > -

Persone citate: Agostini, Lombardi, Quinto Agostini, Romeo Lombardi, Vanni Cornerò