Benjì, il brivido dell'estate di Fabio Galvano
Benjì, il brivido dell'estate E' di moda «il volo della morte»: appesi a un megaelastico ci si lancia da 30 metri Benjì, il brivido dell'estate In Francia ha già provocato tre morti ed è stato proibito BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Si chiama Benji, ed è una trappola mortale. In Europa dilaga, è la moda di quest'estate, un brivido senza uguali. Attaccati per le gambe a un megaelastico, ci si lancia nel vuoto da un cesto sollevato da una gru e sospeso a 30 metri d'altezza. Se tutto va bene il «volo della morte» viene frenato dall'elastico a pochi metri da terra: si rimbalza un po' di vòlte nel vuoto, come uno yo-yo, poi si viene calati e qualcun altro si prepara al tuffo. Ma talora l'elastico si spezza. In Francia ci sono già stati tre morti e il governo, nei giorni scorsi, ha proibito il terribile Benji. In Belgio, la più recente terra di conquista per il nuovo sport, non ci sono stati ancora casi mortali; ma il ministro degli Interni, parlando di «snobismo pericoloso», ha invitato i sindaci a impedire quell'attività sul loro territorio. E' «il grande brivido dei tempi moderni», secondo la pubblicità. Anche se come brivido non è tanto moderno — da sempre i giovani di Vanuatu, che usano liane anziché elastici, celebrano con il volo d'angelo da una rupe il passaggio nel mondo degli adulti — è un concentrato d'ardimento che rispetto al paracadutismo ha due importanti «vantaggi»; la comodità e, purtroppo, la totale mancanza di qualsiasi forma d'addestramento. In più, è una moda. E si sa che tutte le mode hanno un fascino irresistibile. Una parola di buon senso è venuta da Parigi, dove il ministro degli Interni, Pierre Joxe, ha deciso di proibire per qualche tempo il salto con l'elastico, ritenendo che vadano elaborati regolamenti di sicurezza. Il suo omologo belga, Louis Tobback, si è lanciato sulla stessa strada, di fronte a una «follia del Benji» che sta trasformando ogni parco brussellese e ogni meta turistica in scenario per atti di falso eroismo. Ai governatori delle province belghe ha quindi inviato una lettera in cui si richiede di «consigliare ai borgomastri di proibire la pratica del salto all'elastico nei luoghi pubblici». I governatori delle province di Hainault e di Namur hanno seguito giovedì scorso quell'invito al buon senso. Ma non basta. «Riteniamo — ha affermato Tobback — che sia necessario proteggere il pubblico dagli incidenti e dalla mancanza di serietà degli organizzatori. Ma non disponiamo di mezzi giuridici per intervenire. Spetta quindi alle autorità locali». E quelle, sovente, sono sorde: interessate, in qualche caso, a un'attrattiva in più per il loro villaggio. E' facile dire, come è stato fatto in Francia, che il Benji ha sì ucciso tre persone, ma che ogni anno la bicicletta ne uccide 400. Non è la stessa cosa. Lo riconoscono gli stessi adepti di. questa nuova emozione: gente come Patrick Coesens che è il responsabile della sua introduzione in Belgio. Amministratore di una società che si occupa della promozione di sport nuovi, ha portato il Benji in tv l'inverno scorso. Il successo è stato immediato, potenziali truffatori gli hanno telefonato da ogni parte: indice di quanto sia diffuso il desiderio di emozioni diverse che qualcuno è stato subito pronto a esaudire. Coesens deplora i «esplosione selvaggia» di questo sport e ammette che dovrebbe essere meglio regolamentato: «Il Benji non è pericoloso se sono rispettate le misure di sicurezza che impone. Il problema è che qualcuno vuole guadagnare molto e in fretta: si lancia in questo tipo d'attività senza avere la necessaria esperienza, fa saltare i clienti uno dietro l'altro come se si trattasse di innocui tuffi in piscina». La sicurezza ha un prezzo che sovente non si vuole pagare: basti pensare alla resistenza italiana contro le cinture in auto o alle avventure estive su barche che non sono in grado di tenere il mare. Per il Benji è lo stesso. I tre morti in Francia hanno dato l'allarme, ma il «grande brivido dei tempi moderni» si diffonde. Anche perché è difficile dire, trattandosi di uno sport così nuovo, quali siano le misure di sicurezza da adottare; quali possano evitare una tragedia per chi, in caduta libera. affida la sua vita a un elastico. Fabio Galvano
Persone citate: Louis Tobback, Patrick Coesens, Pierre Joxe, Tobback
Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Europa, Francia, Parigi, Vanuatu
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