Varsavia, la spunta Rakowski

Varsavia, la spunta Rakowski L'ex premier, inviso a Solidarnosc, succede a Jaruzelski alla guida del partito Varsavia, la spunta Rakowski Terremoto nella segreteria: dimessigli uomini del Presidente Una consistente frangia del poup vota contro il nuovo leader VARSAVIA NOSTRO SERVIZIO Mieczyslaw Rakowski, 63 anni, è il nuovo primo segretario del partito comunista polacco. Lo ha eletto ieri, a porte chiuse, il XIII plenum del poup con 171 voti a favore e 41 contrari. Poche ore prima, si era dimesso dalla carica il generale Jaruzelski, che ha assunto qualche settimana fa quella di Presidente. Il comitato centrale ha anche votato un grande rimpasto in seno alla direzione comunista. Dalla segreteria escono Wladyslaw Baka, Marion Orzechowski e Zygmut Czaerzaski. Baka ed Orzechowski restano comunque nell'ufficio politico. Con la sola eccezione di Miodowicz, sono stati sacrificati gli uomini dell'ala riformista o comunque vicini a Jaruzelski. Rakowski ha quindi vinto, con larga maggioranza, la battaglia che lo vedeva contrapposto a Baka, che venerdì si era dimesso dalla carica di responsabile economico del partito lanciando pesanti accuse al governo e alle manovre economiche volute da Rakowski. Tra i detrattori del nuovo segretario generale, anche Solidarnosc. I commentatori, però, non escludono che proprio questo sia stato uno dei suoi punti di forza: l'ostracismo dell'opposizione potrebbe avergli giovato, come accadde quando venne eletto Primo ministro nel settembre 1988, carica che ora dovrà la¬ sciare. Con l'elezione di Rakowski, il partito ha bocciato la linea di Baka, estremamente critico sulla politica economica adottata del governo uscente. Baka aveva affermato di non poter sostenere la politica inflazionistica e di ristagno produttivo portata avanti da Rakowski. Secondo Baka, la linea del nuovo segretario generale era «troppo spinta»: «Sono per una politica economica liberale, ma secondo ritmi che garantiscano, al tempo stesso, la difesa da un'eccessiva inflazione — che ha già raggiunto il 100 per cento — e una crescita produttiva sostenuta». In particolare, i detrattori di Rakowski gli contestano l'introduzione del mercato libero alimentare a partire dal primo agosto. E' stato quindi eletto un primo segretario non amato da Solidarnosc, e a questo punto sarà difficile la costituzione di un governo che metta d'accordo tutti, comunisti e opposizione. Ora, si fa il nome del ministro dell'Interno Kiszczak, che dovrebbe governare mettendo d'accordo la linea del segretario e quella dell'opposizione. Tra gli altri probabili aspiranti alla carica di primo ministro, si fanno anche i nomi dello stesso Baka, dell'attuale vice primo ministro Ireneus Sekula e di Roman Malinowski, leader del partito contadino. Le consultazioni per la formazione di un nuovo governo sono state og¬ getto anche di un incontro fra il presidente Jaruzelski ed il primate di Polonia Jozef Glemp. Al termine dell'incontro è stato diramato un comunicato in cui si afferma che le due parti hanno espresso la necessità di «uno sforzo comune» di tutte le parti per la soluzione della crisi polacca. Nel pieno della lotta per le cariche, ieri la Polonia ha preso anche un'altra importante decisione: ha respinto la proposta della Nato che avrebbe consentito all'Unione Sovietica di immagazzinare in territorio polacco larghi quantitativi di armi convenzionali. Le obiezioni di Varsavia — ha scritto ieri il «Washington Post» — hanno colto di sorpresa i negoziatori occidentali a Vienna, inducendo gli Stati Uniti a considerare una revisione della posizione dell'Alleanza sui depositi, in vista della ripresa dei colloqui il 6 settembre. La posizione statunitense permetteva alla Nato di immagazzinare armi, attrezzature e munizioni in alcuni depositi della Germania Federale, dai quali avrebbero potuto essere rapidamente dislocati in caso di necessità. In cambio, all'Unione Sovietica veniva concessa la possibilità di dotarsi di analoghi depositi in Polonia. A sentire questa proposta, però, «ai polacchi si sono rizzati i capelli», ha detto l'ambasciatore Stephen Ledogar, capo della delegazione americana ai negoziati, [e. st.] Mieczyslaw Rakowir. —o segretario del partito comunista polacco