«Adesso deve mettersi al lavoro» di Pier Carlo Alfonsetti

«Adesso deve mettersi al lavoro» «Adesso deve mettersi al lavoro» / compagni e Fascetti lo attendono a Borno «Dovrà sbrigarsi, ha perso troppo tempo» BORNO DAL NOSTRO INVIATO Mentre a Torino si stanno consumando gli ultimi sviluppi del caso-Muller, in Val Camonica i granata (che oggi pranzeranno con il presidente Borsano e il nuovo ministro dei Lavori Pubblici, Prandini) continuano a svolgere il programma elaborato da Fascetti senza dimostrare particolare interesse alle notizie relative al compagno. Il fatto che questi abbia fruito di un sostanzioso prolungamento del riposo estivo e che ciò nonostante si sia presentato in ritardo, non ha naturalmente accresciuto la popolarità del sudamericano tra i granata, unanimi peraltro nel riconoscere che Muller, se metterà giudizio, potrà davvero stabilire la differenza rispetto alle rivali. Naturalmente soddisfatto Fascetti, il quale si augura che d'ora in poi di Muller si debba parlare soltanto in chiave calcistica e sottolinea come da lu¬ nedì si concluda definitivamente il periodo dei privilegi. «Muller parte titolare — ha precisato il tecnico — ma potrebbe anche finire in panchina se dimostrasse di non meritare il posto. E tanto per cominciare dovrà faticare duramente per recuperare il tempo perduto». Rossi, che nei giorni scorsi aveva rilevato come nel Torino le alternative al brasiliano non manchino di sicuro, ha osservato: «Mi auguro che arrivi con lo spirito giusto, altrimenti dovrà sostenere doppia fatica. Quanto ai privilegi, conosco da tempo Fascetti e sono convinto che non gli concederà più nulla e lo tratterà come tutti gli altri». Sollevato pure Cravero: «La disponibilità di Muller che, non dimentichiamolo, è un fuoriclasse, darà all'allenatore il modo di operare una scelta più ampia. Non invidio Luis perché dovrà recuperare dieci giorni di durissima preparazione». Mentre Skoro si limita a osservare che tutto si sarebbe É- solto nel migliore dei modi, Mussi mette 1 accento sulla necessità che Muller ricominci ad allenarsi con la mentalità giusta. «Se così non fosse — avverte — la sua presenza sarebbe addirittura dannosa». L'ultima parola al prof. Sassi, il preparatore atletico. «Premesso che non sarà il gruppo a doversi adeguare ai ritmi dell'ultimo arrivato bensì il contrario, gli faremo sostenere dei test per appurare con esattezza le sue condizioni e in base ai risultati programmeremo il lavoro. Naturalmente, Muller effettuerà meno corse nei boschi ma le salite non gli mancheranno ugualmente... Tuttavia, ha perso del tempo prezioso e di certo, durante l'annata, gli verranno a mancare molti dei benefici procurati dalla preparazione estiva. E se dovesse essere interessato ai Mondiali, il suo handicap sarebbe ancora più pesante». Pier Carlo Alfonsetti

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