Adesso mezza Germania mangia gli spaghetti

Adesso mezza Germania mangia gli spaghetti Parte oggi con molti problemi il campionato tedesco privato dei suoi migliori giocatori dai club italiani E anche Kaiser Beckenbauer medita di farsi arruolare dalla Roma BONN. Al via della nuova Bun- | desliga, il campionato di serie A tedesco, tutti i pronostici sono per il Bayern Monaco, che in giugno ha conquistato l'undicesimo scudetto della sua storia. Dopo il prologo di ieri sera (Bayer Urdingen-Homburg e Kaiserslautern-Borussia Moenchengladbach), oggi alle 15,30 partono le altre quattordici squadre. Sebbene sconfitto martedì scorso per 4-3 dal redivivo Borussia Dortmund nella partita per la Supercoppa (match-winner all'88' il quotatissimo Andreas Moeller, invano corteggiato negli ultimi mesi dalla Juventus), il Bayern Monaco, vincitore dell'ultimo campionato davanti al Colonia della rivelazione Thomas Haessler (altro oggetto del desiderio di diverse società italiane) riparte come superfavorito nella nuova stagione del calcio che terminerà il 12 maggio. La squadra campione, rinsanguata dal nuovo sponsor Opel con un contratto record per il football tedesco (3,5 miliardi di lire annui), ha dominato il mercato. «Vogliamo avere successo anche nella Coppa dei Campioni», ha spiegato l'allenatore dei bavaresi, Jupp Heynckes. I nuovi acquisti sono quattro nazionali: lo stopper Kohler (Colonia), il centrocampista Schwabl (Norimberga) e le punte Mclnally (scozzese dell'Aston Villa) e Mihaylovic (Dinamo Zagabria). L'ultimo mercato ha avuto un movimento globale di circa 50 miliardi di lire. Anche quest'anno i «pezzi» più pregiati e costosi (Katanec e Klinsmann) sono emigrati in Italia. Lo Stoccarda, costretto da una clausola contrattuale a cedere sottocosto (2,8 miliardi) Jurgen Klinsmann all'Inter, si è rifatto incassando dalla Sampdoria il triplo (3,4 miliardi) di quanto ave¬ va speso per Katanec un anno fa. Il centrocampista jugoslavo è stato subito rimpiazzato dal nazionale argentino Basualdo, costato 1 miliardo. Debuttano nella Bundesliga anche il brasiliano Yorginho (al Bayer Leverkusen per 1,5 miliardi) e Brian Laudrup (al Bayer Urdingen, pure per 1,5 miliardi). Il giovanissimo danese, nonostante le peripezie del fratello maggiore Michael, già pensa di lasciare presto il calcio tedesco per quello italiano. Magari in compagnia del connazionale Flemming Povlsen, attaccante di valore, che ha ancora un anno di contratto con il Colonia ma aspira ai miliardi facili del Belpaese. «Il nostro cuore sanguina» è stato il disperato addio a Klinsmann della rivista specializzata «Fussball Magazin». Tanto per avere un'idea delle reazioni tedesche al saccheggio italiano della Bundesliga. Ormai mezza Nazionale «mangia gli spaghetti» (Matthaeus, Brehme, Klinsmann, Voeller, Berthold). Si può immaginare che, se anche Haessler e Moeller avessero seguito il loro esempio già quest'estate, le alghe non sarebbero state l'unico deterrente per il turismo tedesco in Italia. Franz Beckenbauer ha bocciato la proposta di escludere dalla Nazionale i tedeschi all'estero. «Il fascino della serie A non deriva solo dagli ingaggi — sottolinea il et dei vicecampioni del mondo —. Gli stranieri hanno cambiato la mentalità del calcio italiano che ha così ripudiato finalmente il catenaccio». Lui stesso non nasconde che dopo il Mondiale potrebbe accettare un'importante panchina in Italia. Ha confidato recentemente: «Ho avuto offerte dalla Roma e da un'altra società». Chi non è riuscito a farsi arruolare in Italia, emigra in Francia: Thomas Allofs (ultimo capocannoniere della Bundesliga, con 17 reti), il nazionale Rolff, il veterano Kaltz, oltre a Nachtweih e l'ex empolese Ekstroem, scaricati dal Bayern. L'esodo si riflette sugli incassi. Nel 1988-89, perla terza stagione consecutiva, è diminuito il pubblico negli stadi: 5,5 milioni di spettatori contro gli oltre 9 milioni in Italia. La Lega professionisti voleva rifprmare i meccanismi del campionato con nuove regole di punteggio e facendo giocare andata e ritorno tra due stesse squadre nell'arco di una settimana. La Federazione ha respinto il progetto. L'aumento del gettito televisivo e pubblicitario che scatta con la nuova stagione (la seconda con la Bundesliga teletrasmessa sia dall'emittenza pubblica che privata), minaccia di essere solo una boccata d'ossigeno per un campionato angosciato da un «rosso» di 87 miliardi, [e. p.] Adesso mezza Germania mangia gli spaghetti