La Pravda punge Gorbaciow di Roy Medvedev

La Pravda punge Gorbaciov URSONE SOVIETICA Un articolo critica alcune riforme e la lotta ai funzionari La Pravda punge Gorbaciov E la Destra attacca gli uomini della glasnost MOSCA DALLA REDAZIONE L'apparato si difende e contrattacca, e dopo la «fiaba poetica» di domenica scorsa, con elogi a «nonno Leonid» e critiche al «deputato venuto dal villaggio» che aveva smontato l'apparato messo insieme tanto bene da Leonid, la Pravda ospitava ieri un altro intervento critico nei confronti della riforma e della lotta ai funzionari. «Non bisogna affrettarsi a distruggere un meccanismo senza sapere quale sarà quello nuovo», scrive sul giornale Viktor Gorlenko, che non cita mai Gorbaciov, ma che proprio alle sue riforme pensa. L'articolo è firmato, e non esprime necessariamente il pensiero del giornale ma impegna il suo autore, secondo le nuove consuetudini della stampa sovietica. Ma la presa di posizione è velenosa, soprattutto quando vengono passate in ras- segna alcune riforme decise da Gorbaciov: la lotta all'alcolismo, l'autonomia alle imprese, l'affìtto alle aziende agricole. A proposito della riduzione dell'apparato nei ministeri, «realizzato con gli stessi metodi autoritari», Gorlenko scrive che «ha prodotto soltanto un aumento del numero dei funzionari nelle imprese». Altrove, la riduzione del personale è stata decisa nel quadro dell'autonomia delle imprese, e allora la decisione è costata «perdite e vite umane», come mostrano alcuni incidenti dovuti all'incuria. C'è da chiedersi cosa ci sia dietro all'articolo di ieri. Un altro episodio del confronto che da mesi continua al Cremlino, un «segnale di posizione» che esprime a gran voce i timori di una parte consistente del partito, un segnale che non va sottovalutato ma il cui «grado di rischio» è certo inferiore ad altri 1 episodi anche recenti. Quel che colpisce, piuttosto, è la coincidenza con la «favola» e con un articolo di Nina Andre èva, la sociologa di Lenin- ?;rado che nella primavera del'anno scorso pubblicò sul quotidiano Sovietskaia Rossia il «manifesto dei conservatori», un durissimo attacco alla perestrojka che, si disse allora, era stato ispirato direttamente da Ligaciov. L'articolo era stato considerato come una chiamata a raccolta contro la perestrojka. Questa volta, la sociologa di Leningrado ha una tribuna molto meno appariscente non più un quotidiano nazionale, ma una delle riviste più con servatrici dell'Urss, «Molodaja Gvardia». Nell'articolo, An dreeva se la prende soprattutto con alcuni intellettuali che sostengono apertamente la perestrojka, come l'ex dissidente Roy Medvedev e lo storico Yuri Afanasiev.

Persone citate: Gorbaciov, Lenin, Ligaciov, Nina Andre, Viktor Gorlenko, Yuri Afanasiev

Luoghi citati: Leningrado, Mosca, Urss