E' uno Nazionale con le gambe buone di Giorgio Barberis

E' una Nazionale con le gambe buone ATLETICA Per la Coppa Europa di atletica il et Locatelli punta molto sui corridori, da Antibo a Tilli E' una Nazionale con le gambe buone Strana solo la convocazione di Sabia infortunato CESENATICO DAL NOSTRO INVIATO L'atletica italiana si proietta sulla Coppa Europa: le scelte del et Locatelli appaiono logiche, dettate dai risultati secondo il sano principio che «la squadra deve essere la migliore». Non è la scoperta dell'acqua calda, bensì una chiara indicazione di percorso sul fatto che non ci devono essere favoritismi, che le convocazioni vengono fatte senza guardare agli eventuali interessi delle società di appartenenza che, nei casi dubbi, magari gradirebbero la logica della spartizione. Squadre ineccepibili al 99 per cento, dunque. Resta un interrogativo riguardo alla staffetta 4x400 maschile, una «X» che impedisce di condividere appieno le scelte. Per sciogliere i dubbi c'è ancora l'intenzione di rivedere Sabia, che proprio Locatelli già dieci giorni fa defini¬ va come l'unica vera e importante assenza tra gli azzurri. «Voglio un'ulteriore verifica — dice il et — farò venire nei prossimi giorni Sabia a Rieti, perché venga visitato dal dottor Gambetti. Il ragazzo ha ribadito la sua disponibilità e io non voglio certo negargliela a tavolino». Purtroppo il discorso di Locatelli, nel caso specifico, fa delle grinze: un atleta che tre giorni fa correva con le scarpette senza chiodi e ha rinunciato alla finale degli 800 per il male al polpaccio non è logicamente recuperabile: già è stato assurdo spingerlo a gareggiare. Adesso riproporre la sua candidatura non ha senso, così come la tesi che, intanto, sarebbe solo una riserva della staffetta: a maggior ragione, in una situazione del genere, si deve fare a meno di lui, preoccupandosi soltanto che guarisca. Semmai occorre interessarsi meglio dei suoi programmi di allenamento, vista la facilità con cui è vittima di infortuni. L'altro piccolo problema è il ruolo di Stefano Mei, che gli Assoluti hanno definitivamente relegato a riserva: «In qualsiasi altra squadra — fa Locatelli — uno come Mei sarebbe titolare, noi godiamo di un'abbondanza nel settore che ci permette di fare scelte. E tuttavia è importante che Mei segua la squadra. Di fronte a un imprevisto potrebbe tornare utile. La scelta di Panetta è stata dettata dall'opportunismo: Francesco impostando la gara in un certo modo mal che vada dovrebbe finire secondo sui 10.000 mentre Mei sui 5000 avrebbe anche potuto finire quarto. Far doppiare Antibo non ha senso: i 5000 sono nella seconda giornata e c'è bisogno che il siciliano vi arrivi con le forze intatte, in modo da poter imporre un passo che stronchi le velleità degli avversari. In quanto a Tilli correrà 100, 200 e 4x 100. Se ce ne fosse proprio bisogno, potremmo chiedergli un ulteriore sacrificio per la 4x400. Ma è presto per parlarne». Il et appare fiducioso: «Mai come quest'anno mi pare che i ragazzi sentano l'appuntamento. Il nostro obbiettivo è battere la Francia, così facendo quinto o sesto posto dovrebbero essere sicuri e con essi la certezza di non retrocedere». Tirato per i capelli, Locatelli abbozza anche il suo pronostico: «Urss favorita, poi Gran Bretagna e Ddr, quindi la Germania e un gradino più sotto noi e la Francia. Infine Cecoslovacchia e Spagna. Per quanto ci riguarda le vittorie individuali potrebbe essere anche quattro: Tilli, Di Napoli, Antibo ed Evangelsiti, con buone chances anche per Panetta e Lambruschini». Giorgio Barberis Salvatore Antibo. Il mezzofondista siciliano, argento a Seul, è in forma