Parla Bernabei

Parla Bernabei Parla Bernabei Italstat andrà in Usa ROMA. Per la crescita interna ed internazionale non basta la ricapitalizzazione ma servono soprattutto «adeguati supporti finanziari e assicurativi». Secondo Ettore Bernabei, presidente del più grande gruppo pubblico delle costruzioni, alla scadenza del '93 le aziende dell'Italstat (fatturato '88 di oltre 5000 miliardi con 23.700 dipendenti) «non rischiano pericolosi contraccolpi sul piano tecnico e organizzativo», ma è necessario che il sistema delle Partecipazioni statali «assicuri un supporto finanziario ed assicurativo simile a quello di cui si avvalgono le grandi aziende europee che operano nel settore infrastnitturale». Di fronte alla commissione bicamerale sulle Partecipazioni statali, che sta conducendo una indagine conoscitiva sulla internazionalizzazione dei mercati, Bernabei ha avuto spunti polemici citando la vicenda di Bandar Abbas (dove, a fronte di una commessa da 1200 miliardi, l'Italstat potrà incassarne solo 6Q0) e ricordando che «né le Bin né Mediobanca ci sono venute in soccorso» e che «nessun risarcimento è venuto dalla Sace». In un contesto di crescente competitività, ha detto Bernabei, i principali operatori europei «si distinguono non tanto per le loro dimensioni quanto per una maggiore capacità reddituale e solidità patrimonia¬ le». Questo come conseguenza di una eccedenza di mezzi finanziari, a tassi spesso agevolati, che «amplia la potenzialità di offerta di servizi e prodotti». I concorrenti godono inoltre di una posizione di minor rischio secondo Bernabei sia perché la loro presenza sui mercati esteri è minima nei Paesi in via di sviluppo, sia per quella «maggior sicurezza che deriva loro dalla presenza nel capitale sociale di istituzioni finanziarie», ha precisato il presidente dell'Italstat citando i casi della Deutsche Bank nella Holzmann, della Commerzbank nella Hochtef e del Crédit Lyonnais nella Bouygues. Intanto il gruppo Italstat ha ripreso a puntare sull'estero, dove l'anno scorso ha conseguito un fatturato di 300 miliardi. Stati Uniti e Unione Sovietica sono ora i due grandi mercati in cui sta consolidando la sua penetrazione. Bernabei infine ha ricordato che per le aziende italiane «è estremamente difficile essere prequalificate in Paesi come Francia o Germania, per cui di fatto esse non riescono a lavorare negli Stati comunitari», confermando comunque che il gruppo «cercherà il più possibile di operare all'estero per conto degli organismi governativi di cooperazione internazionale per non correre più i rischi corsi in Iran ed Iraq».

Persone citate: Bandar Abbas, Bernabei, Bouygues, Ettore Bernabei, Holzmann

Luoghi citati: Francia, Germania, Iran, Iraq, Roma, Stati Uniti, Unione Sovietica, Usa